I CICLI PLANETARI : NETTUNO, LA TRASCENDENZA
Nettuno, Poseidon per gli antichi Greci, è l’archetipo della Fluidità, è il dio dei mari e degli oceani, dell’acqua salata che copre più del 70% della Terra e che diventa liquido amniotico in cui galleggia il feto, lo protegge e lo nutre prima che venga alla luce come essere umano ed entri così nella ‘corposità’ della vita terrena.
Il mito di Poseidone rispecchia ciò che nella nostra natura umana può essere definita come l’intrinseca ‘follia’ che pervade l’artista nel momento in cui si abbandona alla sua ispirazione andando così al di là della materialità, in uno spazio interiore a-temporale abitato da mille e mille suggestioni. In questo spazio senza tempo dove ogni cosa è presente e tutto è connesso al Tutto, a volte è facile perdersi se bene non si è ancorati nella propria fisicità. Il Tridente, simbolo antichissimo e scettro del re dei mari, è anche il glifo con cui viene rappresentato Nettuno: tre frecce rivolte verso l’alto che troneggiano su una piccola croce, la croce rappresenta la dimensione terrena con le sue quattro direzioni e le frecce rappresentano la Trinità energetica. Essa era ben considerata e presente nelle culture e tradizioni che si sono susseguite sulla Terra, tutti gli antichi popoli perfettamente conoscevano le tre sfaccettature primarie di cui è composto l’universo e che si riflettono, rimbalzano, si riproducono come modello in ogni dimensione e in ogni livello di manifestazione. Inerzia, movimento, equilibrio; passato, presente, futuro; padre, madre, figlio; fisico, mente, spirito: è la trinità che si manifesta su base quattro. Così è composto anche l’Albero del Mondo.
Essere con ‘i piedi per terra’ non significa solo sapersi occupare in modo pratico delle faccende quotidiane, ma soprattutto avere un totale ancoraggio e dimestichezza con il proprio corpo che diventa il contenitore dello spirito, essenza a cui Nettuno è stabilmente collegato. E’ solo così che diventa possibile, nell’immateriale mondo nettuniano dalle mille possibilità, poter cogliere quel ‘filo creativo’, quell’onda senza un’identità precisa che attraverso invece la nostra specifica impronta ‘si fa carne’ e si concretizza nella realtà.
Ma qual è la realtà e qual è il sogno? Questo è il dubbio che Nettuno offre alla nostra parte più razionale e a tale domanda la nostra mente non riesce, non può, dare alcuna risposta poiché la risposta soggiace nella nostra parte emotiva. È Nettuno che ci permette di camminare tra le varie dimensionalità, riconoscendole tutte come essenziali e compenetrate una nell’altra, e senza questa possibilità noi non potremmo convogliare alcunché dalla realtà invisibile a quella visibile, da ciò che noi definiamo mondo dei sogni al mondo del concreto in cui l’energia si addensa.
Nettuno ci permette di ‘buttare l’occhio’ sulla dimensione cosmica da un’angolazione del tutto particolare come può essere la condizione umana, una prospettiva questa che ci induce spesso a non prendere in considerazione la nostra parte siderale, quella cioè che proviene dalle stelle…ma della stessa sostanza delle stelle anche noi siamo composti poiché tutto fa parte del Tutto!.
Il ponte che unisce visibile e invisibile è costruito dalla nostra parte Femminile ed è fatto di emozioni, sono esse che ci trasportano tra ciò che definiamo reale e ciò che invece definiamo sogno, ma al tempo stesso esse ribaltano le cose e ci rendono assolutamente reale il nostro mondo emotivo, che non vediamo ma che possiamo percepire con grande intensità. Nei Tarocchi Nettuno è attribuibile all’Appeso che ha i piedi in cielo e la testa rivolta verso terra e dona quindi una visione invertita delle cose.
Il mondo delle emozioni è il mare governato da Nettuno, il dio che in lingua greca è chiamato Poseidone, ma in quella lingua il mare prende valenza femminile e come nella lingua francese diventa la mer, la mère, la madre, la Grande Madre quale origine di vita matrice di ogni cosa. Il simbolo del Tridente può dunque rappresentare anche le tre sfaccettature del Femminile di antica origine.
Il ciclo di Nettuno è di circa 165 anni e per la nostra evoluzione è importantissima la sua prossima tappa quando a febbraio 2012 entra definitivamente nel segno dei Pesci, dove vi rimarrà fino circa il 2025. I Pesci sono governati proprio da questo pianeta che si troverà quindi nel suo regno e potrà esprimere finalmente e completamente tutte le sue caratteristiche essenziali.
Nettuno è stato individuato nel 1846 e, allora come ora, stava lasciando l’Aquario per entrare in Pesci. La scoperta di un pianeta indica che l’Uomo in quel preciso momento storico è in grado di arricchirsi di una nuova e più profonda sfaccettatura rendendosi consapevole di essa, risvegliandola quindi dalla memoria cellulare e portandola alla piena consapevolezza. Un esempio pratico di come allora l’energia nettuniana ha preso forma è lo sviluppo e l’utilizzo del motore a vapore, mentre a livello psichico evolutivo è la costituzione nel 1875 della Società Teosofica fondata con lo scopo di divulgare una nuova conoscenza sulla natura dell’uomo e su come egli interagisce con il mondo invisibile attraverso i suoi corpi sottili. Grandi maestri e studiosi come Krishnamurti e Rudolf Steiner hanno fatto parte di questo primo gruppo di iniziati e il loro pensiero si è poi diffuso ovunque.
Nettuno è pianeta della trascendenza, termine un po’in disuso, oggi sostituito dalla parola ‘ascensione’. Trascendere significa semplicemente andare oltre i propri limiti e sconfinare in nuove possibilità di pensiero, di percezione del mondo ed è così che opera Nettuno sui piani più sottili dell’esistenza. Ascendere ha lo stesso significato di fondo ma implica una maggior consapevolezza.
Che cosa porterà ora Nettuno in dono all’Umanità ritornando in Pesci, sua sede elettiva?
Il segno dei Pesci fa parte della triade dei segni d’Acqua e sembra essere ansioso di accogliere finalmente dopo più di un secolo e mezzo il suo signore, nel mare dei Pesci Nettuno può completamente riconoscersi, essi si compenetreranno vivificandosi vicendevolmente e producendo una metamorfosi in quella stessa sfaccettatura che in noi è presente e che non può più stare rinchiusa in spazi angusti e limitati. Ognuno di noi è ora chiamato, se vuole, a risolvere le sue controversie interiori, quelle fatte di paletti mentali, steccati, recinti, muretti, costruite in un tempo in cui forse era giusto che fosse ma che ora non sono altro che impedimenti al fluire continuo delle onde del nostro oceano interiore e che possono definitivamente riflettersi in una nuova realtà di vita. Ogni volta che Nettuno entra in Pesci nel suo ciclo di 165 anni e chiude così un nuovo giro di Zodiaco, contribuisce allo sviluppo delle nostre capacità percettive aumentandone il livello e sempre di più ci aiuta a saper cogliere, attraverso i sensi sottili, quello che non si vede ma che esiste ed sempre è esistito. Ci rende chiaro e comprensibile che siamo noi a costruire la nostra realtà e che tutto ciò che immaginiamo può diventare vivo e presente, importante è quindi sapere esattamente cosa non vogliamo ma soprattutto cosa desideriamo davvero.
Stiamo vivendo in un mondo che gira a due velocità e con due paradigmi differenti, uno si basa sulla logica umana, l’altro sulla logica divina. La logica umana ci ha condotto verso delle diseguaglianze ormai inaccettabili, un mondo in cui il concetto di povertà, penuria, carenza, indigenza, ristrettezza fa parte del nostro pensiero quotidiano e ampiamente accettato in un automatismo mentale che non fa onore alle grandi capacità spirituali dell’uomo. La logica divina intessuta con la vibrazione dell’Amore, che non ha restrizioni o limitazioni, si basa su prosperità, abbondanza, gioiosità, amorevolezza e benessere. Ora siamo perfettamente consapevoli che il vecchio mondo sta crollando e ogni cosa necessita di una radicale trasformazione, un totale rinnovamento. L’energia di Nettuno sa insinuarsi ogni dove e ci aiuta quindi a superare le barriere ‘del tempo inscatolato’ aprendoci a una visione più vasta della nostra realtà, ci libera dalle catene che imprigionano i nostri desideri, quelli profondi, spesso addirittura sconosciuti che provengono direttamente dalla nostra parte stellare, siderale, i nostri de-sider-i.
E questo breve racconto scritto diversi anni fa descrive come Nettuno può agire in noi.
“Vi voglio brevemente raccontare di come un giorno in un paese capitai.
Ci capitai dopo anni di cammino. Era un paese per la verità ben poco conosciuto da chi non sa osservare, nascosto agli occhi del passante frettoloso abituato a non guardare al di là dei pregiudizi.
E’ un paese che facilmente si raggiunge, basta lasciar la mente sorvolare sopra la spessa coltre dell’immobilità del proprio io, oltre la barriera del tempo inscatolato.
Di lassù si può veder passare la marea dei desideri inesauditi e il movimento dei pensieri silenziosi. Grande è lo spettacolo quando uno di questi desideri luminosi trova la sua giusta dimensione! Come in un turbine si gira e si rigira fino a posarsi sul punto stabilito. Ed è una gioia che tanto allarga il cuore!
Ogni tanto ci ritorno in quel paese per osservare cosa la Vita mi propone e vuole. Passeggio, respiro sorsi di salute, poi me ne torno con un pezzetto di saggezza in più…..”
LB