I CICLI PLANETARI : SATURNO, L’ANGELO DEL GIUDIZIO
Saper riconoscere dentro di noi la voce di Saturno non è sempre facile poiché la sua nota dominante è quella di mostrarci in modo obiettivo e realistico ciò che deve essere portato a maturazione, dentro e fuori di noi.
È l’ultimo dei pianeti visibili a occhio nudo, fa quindi da tramite tra i pianeti veloci più vicini e i pianeti lenti, quelli che già respirano delle profondità celesti. Saturno è quello che più di tutti gli altri rappresenta i tre passaggi che l’uomo deve affrontare nel corso della sua evoluzione, sia individuale sia in quanto umanità intera, e che si possono riassumere in tre parole: consapevolezza, conoscenza e coscienza. Sembrano semplici parole ma in realtà contengono il senso profondo del nostro divenire che ci pone di fronte alla nostra responsabilità di trasmettere alle generazioni future tutto ciò che è necessario per far sì che l’evoluzione umana e planetaria si produca in un costante processo di vita. Tutte le tradizioni antiche e gli antichi saperi possono essere tramandati e continuare così a riaffermarsi attraverso le ere millenarie e le epoche lunghe solo qualche generazione di uomini, grazie appunto alla progressione che il ciclo di Saturno produce nel suo percorso orbitante intorno al Sole.
Saturno era ben visibilmente presente nei cieli notturni di duemila anni fa, quando si suppone sia nato Gesù divenuto il Cristo, e faceva parte di una configurazione planetaria così importante da far ritenere ad alcuni studiosi che potesse trattarsi della stella cometa. È il pianeta citato in antiche fonti egiziane, e ancor prima assirobabilonesi, quale fautore di radicali cambiamenti nel tessuto sociale e spirituale di quel tempo. In quest’ottica Saturno può dunque essere assimilato al profeta del Dio Invisibile poiché per sua natura e funzione, tende e vuole radicare nella Terra ciò che proviene dalle immensità cosmiche, ad immettere quindi nella matrice terrena ogni seme di provenienza celeste per far sì che esso poi maturi nel tempo attraverso le generazioni. In lingua sumera il suo nome era Anshar spesso raffigurato ritto in piedi sulla groppa di un toro a significare il suo profondo legame con la Terra e la sua funzione di pietra miliare di ogni progresso umano.
La pietra e le rocce, i minerali in genere, sono suoi simboli. Nella pietra la mano invisibile di Dio ha scolpito i dieci comandamenti, la sua Legge che si è poi ben radicata in terra. Con le pietre trasformate in menhir venivano costruiti cerchi magici in intima correlazione con i movimenti solari che avevano la funzione di perfette ‘macchine’ di collegamento con le frequenze cosmiche nonché di guarigione e di potenziamento dell’energia positiva presente sulla Terra. È nella persona di Pietro che il Cristo identifica la pietra miliare quale strumento su cui edificare la diffusione della sua Parola. Questi sono solo alcuni esempi ai quali si può attribuire la funzione mediatrice di Saturno tra la Terra e il Cielo.
Anche nello schema zodiacale Saturno fa la sua prima ‘apparizione’ in Bilancia, sede della sua esaltazione, dove ben si presenta come elemento equilibrante di due diversità, è l’ago della bilancia che può permettere l’equilibrio, è solida e costante forza mediatrice.
I tre passaggi consapevolezza, conoscenza, coscienza, si possono rivedere nelle tre posizioni che Saturno assume quindi nello schema zodiacale, rispettivamente nei segni Bilancia, Capricorno, Aquario. Bilancia racchiude in sé la capacità di rendersi consapevoli degli altri in rapporto a se stessi e viceversa il rispecchiarsi negli altri e prendere consapevolezza che si è inseriti in una comunità dove attivamente poter collaborare, riconosce che la diversità diventa uguaglianza pur mantenendo la propria specificità; e consapevolezza è anche, e soprattutto, comprendere che la Terra e quindi noi tutti facciamo parte di una realtà molto più vasta e sconfinata. Attraverso la conoscenza si possono poi acquisire informazioni, dati, esperienze che amplificano la nostra visione delle cose, è questa la conoscenza sistematica acquisita dal Capricorno che salito sulla montagna riesce a vedere la realtà che lo circonda nella sua interezza, un panorama mozzafiato a 360° che instilla sicurezza e la volontà di essere fino in fondo a contatto con la meta più alta, la dimensione celeste. Da lì diventa possibile una trasfigurazione di se stessi che altro è che il riconoscere la propria essenza profonda, ed è con essa che ci si apre alla coscienza di essere parte di una cosmicità: la nuova coscienza aquariana che sta pian piano emergendo ci rende partecipi del Tutto.
Le tre dimore di cui Saturno è signore ci mostrano come esso è presente solo dal settimo segno astrologico in poi e non compare invece nel primo emiciclo della ruota zodiacale, questo simbolicamente vuol significare che per ben assaporare i doni che Saturno ha in serbo per noi, vi è la necessità di aver dapprima vissuto e fatto nostre le innumerevoli esperienze che la vita ci sottopone. Saturno sembra quindi rifuggire da quel significato piuttosto nefasto che la spicciola conoscenza astrologica gli attribuisce, e invece insieme agli altri pianeti lenti ci sta offrendo un grande passaggio evolutivo nel suo presente transito in Bilancia, dove ci vuole mostrare quali e quante difficoltà stiamo e continueremo ad alimentare se non prendiamo consapevolezza della situazione precaria in cui stiamo vivendo e non scegliamo quindi di cambiare la nostra visione della vita.
Visto dalla Terra, Saturno percorre un intero giro attorno al Sole in circa trent’anni, il suo orologio scandisce quindi un tempo della durata di trent’anni che rapportato alla vita umana così come noi oggi la viviamo, potrebbe rispecchiare le tre tappe, consapevolezza, conoscenza, coscienza, perfettamente rapportabili al compimento dei trenta, sessanta e novant’anni. L’età media dell’uomo si è allungata sicuramente grazie alle avanzate tecnologie della nostra epoca, ma in una lettura specificatamente più sottile, si può affermare che ciò significa per l’uomo moderno il poter, volendo, arrivare ad una piena coscienza di se stesso rispetto all’universo, del suo rapporto e connubio con il Tutto. Nel suo ciclo trentennale Saturno determina quindi delle tappe assolutamente significative, ogni volta introducendoci ad una sempre più approfondita concezione della vita. La sua posizione zodiacale nel nostro cielo di nascita rappresenta allora la nostra adesione, o meno, ad elaborare la maturità necessaria per accettare pienamente la nostra presenza sulla Terra quali fautori di un rinnovato movimento evolutivo.
Quest’anno 2011, transita nel segno astrologico della Bilancia che come abbiamo detto è uno dei tre segni a lui particolarmente affini. Nel periodo storico in cui stiamo ora vivendo l’energia si muove a grandi passi verso un nuovo e assolutamente inedito modo di vivere, ogni stella, ogni pianeta, ma anche ogni organismo vivente, ogni più piccola cellula, tutto si vuole intimamente conformare a questo grande nuovo inizio epocale dove tutto vibrerà ad un’altra, più sottile frequenza permettendoci di finalmente assaporare quella parte di noi ancora non conosciuta, la nostra vera essenza che dimora là al centro di noi stessi. Da lì, attraverso i nostri sensi più sottili, saremo in grado di percepire le energie che in noi fluiscono e confluiscono nella loro equilibrata frequenza, non più deviate dai limiti di un ego troppo trionfante ma secondo il divenire perfetto che le contraddistingue.
Saturno perderà per noi quella sfaccettatura d’immobilismo, dovuto all’aver portato a esasperazione la sua capacità strutturante, per diventare squisitamente più malleabile e portatore quindi di una nuova coscienza. Sapremo ben fare la differenza tra le due opposte tendenze che il suo passaggio in Bilancia comporta, quindi tra l’inglobare e il conglobare. Essere inglobati è il sentirsi privati della propria identità, il non vivere di luce propria ma solo di luce riflessa, il delegare ad altri, che siano esse istituzioni politiche sanitarie o religiose, la responsabilità della nostra vita, ma questo è uno stato in cui mai potremo ‘contattare’ la nostra vera identità profonda, così come inglobare è anche il privare gli altri di questa libertà di essere.
Conglobare, invece, presuppone un moto di accettazione e collaboratività, conglobare significa riunire, unificare, raccogliere realtà differenti per convogliarle in un bene comune.
L’Angelo del Giudizio è la carta dei Tarocchi che molti gli attribuiscono, il giudicare cercando di fare la giusta scelta per un obiettivo futuro, magari lontano nel tempo, non è più ora la prerogativa principale di Saturno. In questa nuova era prenderà forma sempre di più la sua simbologia di Angelo, colui che ci conduce per mano, se lo vogliamo, in un nuovo spazio e un nuovo tempo, oltre la barriera del tempo inscatolato.
LB