Il giorno stesso della Candelora, momento di purificazione che i Celti chiamano Imbolc e in cui onorano la Dea Trina Brigid, Marte è entrato in Pesci e all’inizio di questa settimana si trova strettamente allineato a Nettuno. È questa un’alleanza molto significativa poiché ci racconta di come Marte, Archetipo finora usato per destabilizzare la continua ricerca della nostra Verità interiore, si pone ora al cospetto della Grande Dea Madre per ripolarizzare la sua energia e riformulare la sua funzione in ‘operatore di Luce’. Cominceremo a sentire il desiderio di usare la nostra forza non come atto di dominio e di affermazione egoica ma come energia attiva per superare ogni condizionamento esterno che ci porta fuori dalla nostra Verità e che non ci permette di assuefarci a essa. Fare del nostro Centro di Luce la nostra dimora permanente è ora la priorità che l’energia trasformata di Marte ci sprona a fare.
“Abbiamo a operare portando nell’intorno una luminosità.
Non si chiede a noi di fare azioni.
Si chiede soltanto di produrre quell’esempio luminoso che noi stessi siamo
e che abbiamo a portare nell’intorno affinché gli altri, percependo questa luminosità,
possano comprendere come è importante la Luce
e come è importante la Luce dei singoli.
Ogni essere è un individuo ben differente dagli altri.
Ogni essere, però, ha questa grande facoltà di essere espressione
e ha, nel contempo, il riflesso del Cielo.
Ognuno ha l’Universo dentro il proprio cuore
e operando con questo produce Luce, produce quella luminosità che tanto è utile.
Cerchiamo di comprendere bene questo.
Non si chiede null’altro a noi che di produrre Luce
che altro non è che il riflesso di quella Luce più antica che il Padre ha voluto
per questa nostra Terra, per questo nostro essere qui.”
(dalla meditazione del 12 gennaio di Gigi Capriolo)