‘ Una pioggerellina di minuscole gocce luminosissime sta ora scendendo dal Cielo penetrando fino al Cuore infuocato della Terra, e la Terra di questo si compiace. Da lì si espande la Luce Nuova che dal grembo della Madre sale a nutrire la nostra parte più profonda. Pian piano in noi tutto diventa chiaro e luminoso e le nostre cellule all’unisono vibrano in un unico vortice che da noi si espande poi nell’intorno’.
La Terra ci sta ora chiamando a gran voce e ci sprona a mutare tutto ciò che in noi ancora è ombra per trasformarlo in forza creativa in movimento. È questa la forza che sta ora tutto trasformando. L’Umanità si trova di fronte al bivio e deve scegliere se continuare a percorrere la via dell’Ego che porta alla distruzione oppure intraprendere la via dell’Essenza. È questa una decisione che non si può più procrastinare, tutto si sta velocemente liberando da ogni vecchio, antico, incatenante condizionamento. Uscire dalla dualità è ora necessario per poter vivere appieno l’onda della Coscienza di Unità. L’edificio dell’ego ha le sue fondamenta sul principio della ‘colpevolezza’ in cui l’energia oscilla tra le due polarità oppresso/oppressore in un rapporto dialettico in cui si interpreta o l’uno o l’altro ruolo, e dove spesso non è velatamente la modalità con cui si esprime il lato più aggressivo della natura umana!
La ‘colpa’ è ciò che ci portiamo appresso fin dalla nascita, la nostra cultura lo chiama ‘peccato originale’, ed è con il ‘senso di colpa’ che ci dobbiamo confrontare, molto presto, non appena usciamo dall’età lunare dell’infanzia e ci incamminiamo sulla via della nostra realizzazione.
In questo stato di colpevolezza ci veniamo a trovare senza il nostro consenso attivo ma semplicemente perché sembra già essere inscritto in noi al momento della nascita, come fosse una programmazione automatica. È questo che ha portato l’uomo a forgiare l’immagine di un dio padre giudicante ed eventualmente castigatore, un dio che sta nei cieli, lontano dalle faccende umane, capace di interpretare con un ‘si’ o con un ‘no’ le nostre azioni e i nostri pensieri. Su questo sistema binario SI/NO si basa la nostra interpretazione della vita determinando il nostro modo di pensare in termini duali. Come fossero due facce della stessa medaglia, viviamo ogni cosa secondo un lato ombra e un lato luce, giorno/notte, centrifugo/centripeto, esterno/interno, spazio/tempo, maschile/femminile. In Astrologia queste due polarità sono rappresentate da Sole e Luna, coppia regale in cui i due luminari si alternano e si contendono il dominio dello scorrere del tempo secondo una ciclicità perfetta e ‘immacolata’, cioè senza colpe, poiché così è. Non mettendo in discussione questa continua sequenza bipolare, è difficile per noi elaborare in concetto di Uno. Essere uno nell’Uno significa aver oltrepassato il recinto limitante dell’ego per immergersi nell’aspetto ben più ampio, e finora rimasto segreto, che la nostra dicotomia soli-lunare racchiude in sé.
La figura del padre-padrone che ha imperato sino a qualche decennio fa, perpetrava nei fatti concreti l’onda di patriarcale natura che ci ha formato al culto dell’ego. Questo ci ha condotto a vivere in un costante senso di separazione, di allontanamento dalla nostra Fonte Divina interiore, in un costante atteggiamento di lotta che nasconde in realtà l’inconscia ricerca di ricongiungimento con ciò che veramente ci nutre, ci garantisce sostegno e dà senso al nostro divenire. Ma finché rimaniamo ancorati nel DUE, e quindi nelle certezze dell’ego….la prosperità non fluisce.
Prosperità è la magia del vivere appieno ogni istante della nostra giornata con la meraviglia di un bambino. La prosperità è ‘ora’, adesso, in questo preciso momento. È essere completamente presenti a se stessi in totale collegamento con la centralità del proprio Cuore, dove passato presente e futuro si fondono in un unico punto, incrocio delle due direzionalità orizzontale e verticale. Con l’orizzontalità delle nostre braccia aperte comunichiamo e ci espandiamo nel mondo reale, mentre nella nostra verticalità eretta ci sintonizziamo con le forze unite di Cielo e di Terra diventando così Figli, incarnazione perfetta dell’Albero del Mondo. E in questa magia ogni cosa fluisce e diviene, esprimendosi nel suo lato creativo.
Nel concetto dell’Uno e Trino vi è il superamento della dualità. Così, nominare il padre implica con certezza che esiste una madre e un figlio, in una triade dove sebbene entità uniche, esse non possono esistere l’una senza l’altra. Dio Padre ha in sé la Dea Madre e il Figlio che nasce dalla loro unione d’amore, e così ogni cosa si crea. Abbiamo finora imbrigliato la nostra forza creativa in un gioco mentale che ci ha reso attori di eventi spesso poco felici, e liberarla è un atto d’amore prima di tutto verso noi stessi.
Nel linguaggio astrologico ogni segno zodiacale e ogni forza planetaria racchiude in sé questa forza creativa che si differenzia identificandosi in una specifica sfaccettatura dell’unica realtà. Essa preme in noi per essere liberata, portata alla luce e sperimentata concretamente.
Sono Giove e Saturno quei pianeti che più di tutti possono riconsegnarci alla nostra natura più vera. Essi fanno da tramite tra i pianeti veloci, significatori della nostra parte più umana e terrena, e i pianeti lenti che incarnano i principi più cosmici e universali, cui siamo legati e che attraverso di noi si manifestano. Giove e Saturno, definiti semi-lenti, fanno da ponte tra queste due nostre dimensioni di terra e di cielo. Essi rappresentano lo sforzo e la grazia, binomio perfetto che crea la centratura nel Cuore di Luce.
In questo tempo si sta modificando in noi l’Archetipo del Padre, fatto che si è reso palese e del tutto evidente nelle dimissioni di Benedetto XVI e l’elezione di Francesco al ‘trono’ papale. Al Papa viene riconosciuta la rappresentanza del Padre Celeste qui sulla Terra e per noi quindi, anche solo come memoria cellulare, diventa colui che può dettare, modificare o interpretare la legge, in questo caso la Legge Divina, impartendo ordini o consigli su ciò che è giusto o non è giusto fare e pensare.
Questa è l’immagine che possiamo attribuire a Saturno nella sua energia ancora non ‘liberata’ e non attivata in modo creativo che veste l’Archetipo Padre come giudicante e eventualmente punitivo. In questo caso nella vita quotidiana possiamo vivere il nostro Saturno di nascita proiettato su persone che esercitano autorità su di noi, oppure nel fare inutili sforzi per ottenere riconoscimenti e onori, oppure ancora rivestito del senso di colpa.
Queste situazioni celano però ciò che Saturno ha in dono per noi se accettiamo di viverlo nella sua parte più luminosa, quella che ci offre la consapevolezza che il nostro sforzo è rinascita solo se lo usiamo per smantellare ogni pre-giudizio, ogni forma di pensiero pre-confezionato che ci fa agire secondo un automatismo in cui la nostra azione diventa prevedibile e ovvia. Saturno diventa allora la nostra Guida Interiore, forgia la nostra integrità mantenendoci presenti alla nostra verità, non è più un padre che giudica e castiga ma il padre che ci insegna a rimanere fedeli a noi stessi nel tempo.
L’Archetipo fondamentale che si esprime attraverso Giove è legato al nutrimento e quindi alla Madre, che è colei che accoglie e che nutre per favorire la crescita. L’energia di Giove non ‘liberata’ crea attaccamento al denaro, e la possiamo sperimentare in quelle situazioni in cui il denaro viene a mancare o viene accumulato in nome di pochi, oppure è un blocco che ci crea costante tristezza tale da impedirci di riconoscere la nostra gioia di vivere, oppure ancora ci induce a soffocare ogni nostro desiderio.
Il dono che Giove ci offre quando lo lasciamo libero di esprimersi dentro di noi è il calore dell’accoglienza, lo slancio materno che protegge e al tempo stesso vivifica, è la certezza assoluta che la Vita ci sostiene in ogni momento, è la gioia del vivere il momento presente.
Nella frase ‘il Tempo è Denaro’ sperimentiamo Saturno e Giove nella loro parte ombra; nella frase ‘Dimoro nella mia Verità e nella mia Gioia’ portiamo in manifestazione la loro luce. Ognuno di noi ha la propria impronta di nascita, unica e irripetibile, e vivrà queste due essenze planetarie secondo proprie modalità ma sempre comunque legate o all’una o all’altra delle due facce, di ombra o di luce.
E’ rilevante il fatto che ora i due pianeti, nel loro movimento celeste, stiano per formare un bellissimo aspetto che nel linguaggio astrologico viene definito ‘trigono’. Il trigono tra due pianeti avviene quando, rispetto alla prospettiva terrestre, essi formano un angolo di 120°, aspetto che nella Ruota zodiacale mette in comunicazione due segni dello stesso elemento.
Alla fine di giugno di quest’anno 2013 Giove passa in Cancro e va a colloquiare con Saturno stazionante in Scorpione. Hanno molte cose da dirsi e insieme trovare il modo giusto per aiutarci a trasformare la struttura del nostro mondo emotivo, delle nostre memorie, anche quelle più antiche, poiché il loro compito e desiderio ora è di ripulire l’acqua delle nostre emo-zioni e renderle chiare, cristalline. Con loro noi possiamo entrare in risonanza se sappiamo abbattere i muri della paura e delle ansie che altro non nascondono se non un grande potenziale di energia creativa che attende solamente di essere rivelato. Disvelare la natura dei nostri talenti e conoscere chi veramente siamo è l’unica azione che ci può rendere liberi.
La meraviglia del disegno celeste è che quando Saturno e Giove hanno questo contatto, nello stesso momento si agganciano a Nettuno in Pesci con lo stesso aspetto di trigono, andando quindi a formare un perfetto triangolo equilatero tra i tre segni d’acqua!. La Triade si forma così nel cielo andando a ‘informare’ le nostre cellule che è tempo di uscire dalla dualità per accedere all’Uno e Trino. Questa nuova visione della vita e dei mondi potrà cambiare la nostra esperienza quotidiana che si vestirà di amore, comunione, pace, armonia, bellezza infinita e unione costante con il Divino, Dio Padre/Dea Madre, che è in noi e che porteremo in manifestazione qui sulla Terra. E la magia di un puro divenire vivrà in ogni nostra azione.