I due pianeti dell’inconscio
Nettuno e Plutone : le due sfaccettature della nostra natura più profonda.
Se Saturno e Urano aprono la porta sulla nostra essenza più profonda, Nettuno e Plutone perfettamente la rappresentano e la descrivono interpretandone il divenire. Entrambi associati alla parte più sconosciuta della nostra natura umana, ne assecondano l’intrinseca necessità di andare oltre le barriere del visibile e del conosciuto per contemporaneamente immergersi nelle realtà cosiddette ‘parallele’ dove l’ego si ‘smagrisce’ perdendo la certezza della sua identità, del suo nome, la chiarezza del suo specifico ruolo assunto per poter vivere in manifestazione, in definitiva perdendo la sua importanza. E, spesso controvoglia poiché obbligato dalle circostanze che sta vivendo a lui non favorevoli, abbandona anche le sue autoindotte limitazioni per sconfinare laddove tutto è possibile, oltre le barriere del tempo inscatolato dove ha modo di venire in contatto con la più complessa realtà interiore e conoscere il Sé superiore, la sua controparte spirituale da cui tutto trae origine. Parola chiave di Nettuno è abbandono, parola chiave di Plutone è compenetrazione, entrambe molto significative, portatrici di profondi risvolti emotivi.
Nettuno, l’abbandono.
La parola abbandono implica due possibilità molto differenti tra loro, quasi agli antipodi per quello che sanno suscitare in noi: possiamo essere abbandonati o possiamo noi abbandonarci, due situazioni in cui sperimentiamo l’essere vittime o protagonisti.
Nettuno è quell’energia che sostiene la metamorfosi profonda quando il nostro piccolo ego non ha più modo di soddisfare le sue mete, quegli obiettivi dettati solamente da un desiderio egoico e accentratore. Quando tutte le porte si chiudono e la realtà quotidiana sembra implodere involvendo in se stessa si ha la sensazione di essere stati abbandonati a noi stessi, e forse davvero un amore ci lascia, una persona amica ci delude, il capoufficio ci fa sapere che non ha più bisogno di noi. Quando ci sembra di vivere questo ammutinamento in un mare in tempesta, è Nettuno, dio del mare, che ci mette alla prova e noi non possiamo far altro che abbandonarci alle sue onde, rivolgendoci verso le profondità di noi stessi dove dimora il nostro vero Sé, colui che, silenziosamente guida il nostro piccolo ego e lo trasforma aiutandolo passo passo nella sua evoluzione. La forza di Nettuno, allora, sa riconnetterci con la nostra essenza che altro non è che la nostra parte più cosmica, quella che mette in discussione le nostre certezze quando non hanno più lo scopo di farci proseguire sul cammino alla ricerca della nostra verità. E non importa se in quei momenti siamo confusi, la forza nettuniana che dentro di noi opera, rende la mente annebbiata proprio perché non è tramite essa che dobbiamo ricercare le possibili soluzioni, ma solo tramite il cuore, il sentire. Mentre è molto facile sentirci soli e abbandonati, è più difficile abbandonarci con fiducia alla nostra vera intimità, luogo dove possiamo trovare tutte le risposte e soluzioni, che forse non piacciono al nostro piccolo ego ma che intensamente ci possono riempire di gioia e di amore se solo accettiamo di assecondarle e strutturarle poi come nuovi obiettivi.
Nettuno è quindi identificato con la metamorfosi, trasformazione a livelli profondi da cui l’ anima riesce a trovare un varco verso la superficie della nostra personalità e farci drizzare le orecchie diventate sorde ai suoi richiami e farci comprendere ciò che occorre modificare per ritrovare la giusta rotta in quel momento perduta. La nostra anima perfettamente sa qual è l’obiettivo che prima di nascere ci siamo prefissati di raggiungere in questa vita e sull’onda di Nettuno riesce a raggiungere la nostra dormiente consapevolezza. Nettuno è quindi il pianeta della Riconnessione, del riconoscimento e accettazione della nostra parte divina.
Nel corpo umano governa la parte più evoluta del nostro cervello e soprattutto le funzioni principali delle ghiandole endocrine dirette dal sistema ipofisi-ipotalamo da cui dipende il nostro equilibrio psico-fisico. Nettuno è quindi strettamente correlato sia con la nostra parte subliminale che con quella corporea che, quando tra loro in equilibrio, ci permettono di diventare quelle antenne che mettono in comunicazione la Terra con il Cielo, la dimensione terrena con la cosmicità.
Nettuno transitante ora in Aquario, nel 2012 entrerà definitivamente nel segno astrologico dei Pesci, suo domicilio, dandoci la possibilità di perfettamente allineare tutti i nostri corpi, da quello fisico a quello spirituale, per essere in grado di vivere la multidimensionalità e partecipare così da protagonisti alla storia che la Nuova Terra, il Nuovo Cielo e la Nuova Umanità insieme scriveranno.
Plutone, la compenetrazione.
Parlare di Plutone significa evocare un mondo sotterraneo, il substrato profondo di quelle passioni che così intrinsecamente ci ancorano alla nostra fisicità, ed è solamente quando ci rendiamo consapevoli di tutte quelle informazioni archiviate nella nostra memoria cellulare durante millenni di storia dell’umanità, sviluppando quelle evolutive e liberandoci invece da quelle coercitive che attanagliano la nostra libera azione e il nostro libero sentire, che siamo in grado finalmente di presentarci come Esseri Nuovi.
La mitologia greca lo identifica con Ade, dio degli inferi ubicato nella profondità della Terra. Nell’energia di Plutone trovano dimora gli istinti primordiali necessari alla sopravvivenza, e soprattutto alla continuazione della specie. Tutto il potere creativo racchiuso nel seme umano, animale e vegetale è ben rappresentato da questo pianeta, sia nella sua collocazione all’interno della Ruota Zodiacale che nel suo aspetto reale in quanto pianeta orbitante attorno al Sole. Ultimo o penultimo pianeta scoperto dagli astronomi orbitante quindi ai confini del sistema solare, non solo è il più lontano dal Sole ma anche il più piccolo, al punto tale che alcuni astronomi preferirebbero venisse classificato come asteroide. Simbolicamente esso rappresenta la massima potenza nella minima dimensione, un potere che può essere sia distruttivo che costruttivo, l’energia nucleare ne è un esempio eclatante e la scelta su come impiegare queste forze che possono portare a conseguenze estreme è sempre responsabilità dell’uomo nel suo libero arbitrio. Nel corpo umano rappresenta gli spermatozoi, piccoli, piccolissimi semi che contengono tutta la potenza creativa della vita.
Grazie a Plutone veniamo in contatto con le nostre ombre, con ciò che non vogliamo vedere o sentire, con le verità scomode di cui non vogliamo prendere consapevolezza. Plutone ci fa da specchio a tutto ciò, una ‘corazza di luce’ diventa così necessario indossare per illuminare queste profondità buie che ancora chiedono di essere illuminate. Sviluppare la consapevolezza è il solo modo che ci permette di intraprendere questo viaggio all’interno di noi stessi poiché è solo grazie ad essa che possiamo fare luce su ciò che ancora di misterioso e segreto esiste nei meandri e negli angoli bui delle nostre profondità. Lì, in quei luoghi non illuminati dalla luce, si trova il portale che ci apre sulla vastità della vera conoscenza, dei mondi di luce che già albergano dentro di noi e che non attendono altro che farsi strada e imbevere della loro potenza e del loro amore fin la più piccolissima parte di noi, dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, della nostra creatività
Nel 2006 si è prodotta nel Cielo una configurazione planetaria di grande portata per l’evoluzione nostra e della Terra. In quell’anno Plutone si è allineato con il Centro della nostra galassia. Unab-Ku, così veniva chiamato il centro galattico dagli antichi Maya che lo consideravano la Sorgente da cui tutto proviene e a cui tutto ritorna, l’Utero Cosmico, l’Origine dell’Onnipresenza Divina nel suo Cosmico Respiro.
È il varco che si apre e ci conduce oltre lo specchio dell’illusione, laddove la nostra verità si disvela. La tridimensionalità, terreno in cui la mente fa da padrona, svanisce e scompare per lasciar spazio alla nuova e ancora non conosciuta multidimensionalità dove il mentale non ha più la stessa importanza e la stessa funzione ma è la parte più eterica di noi stessi a creare la realtà. Là le due polarità si uniscono e le Sacre Nozze possono avvenire in modo semplice e spontaneo, Maschile e Femminile si fondono nell’Unità, nell’unica luce che tutto pervade.