SCORPIONE – La Continua Rinascita nella Bellezza della Forma
Maestro HORUNCHI canalizzato da Eddy Seferian – anno 1959
« La vita che ci accomuna sulla terra ci impone una proprietà assurda in quanto ché noi ci facciamo padroni di affetti che nella loro espressione d’amore ci nutrono di un forte e singolare attaccamento oggettivo del quale noi, non comprendendone la potenza, non facciamo altro che creare del forte attaccamento alla materia che circonda l’eterna vita di spirito, anima e pensiero. Così viviamo sereni, felici all’ombra del nemico tempo della disgregazione delle cose tutte. Quanto dolore emana da noi quando uno dei nostri cari ci manca! Quando la materia, seguendo la sua legge ci impone il distacco, in noi lo strazio rasenta l’inverosimile; al momento della dipartita tutto precipita col nostro caro. Quanto siamo incomprensivi! Quanto inutile dolore! Il nostro caro non si diparte da noi ma cammina verso un suo piano evolutivo prestabilito; pur rimanendo in mezzo a noi in forma occulta, il suo essere pensativo e pulsativo è ancora più fortemente in noi. All’opposto noi facciamo lacrime di dolore e chiamiamo il nostro caro disperatamente. Poi il tempo attenua l’immediato e ci allontana il soma lasciandoci la mente composta ad una visione lontana dei nostri cari. Permane in noi un egoistico dolore. Il più delle volte si piange noi stessi in un nascosto egoismo di perduto sostegno, chi amoroso, chi sociale. Il tempo ci avvicina tanto a loro e più il tempo passa, più dimentichiamo il morto fratello perché sempre più ci avviciniamo a lui.
Questa è la sintesi generale tra vita e morte.
Ora vi spiego il tragitto dell’anima, o forma pensativa, o atomo, come voi lo volete interpretare. Appena essa lascia la sua pesante veste di materia, rimane come se vivesse in un sogno, assonnata ma vitale. Manca a lei il tatto delle cose solide ma quel controllo che forma nell’umano in terra l’equilibrio pensativo, è ancora perfetto, non solo ma più libero nelle sue funzioni volitive. E quindi colui che è cosiddetto morto per voi, è ancora in mezzo a voi più chiaro di prima. Nel momento del distacco esso ha sempre una moltitudine di esseri cari od altri spiriti intorno a lui che gli tolgono il senso del distacco della terra. Però il suo libero arbitrio è così chiaro e fa parte attiva della sua personalità intera e quindi in questo suo nuovo corpo che si chiama eterico, è ancora in mezzo a voi sensitivo in modo assoluto. Vede e sente ogni cosa, comprende con dolore chi è buono e sincero, chi è falso e chi è egoista. Nel dolore cocente che entra in lui il più pesante è ancora l’affetto. Vede come voi trattate il cosiddetto cadavere, come fate i suoi funerali od onoranze, come frugate nelle sue cose più care, tutto insomma, continua come nella vita vostra mentre a lui non è più dato di farsi capire con parole.
A volte queste anime soffrono l’impossibile, specialmente quando sono troppo attaccate ancora alle cose della terra e vedono la falsità dei parenti e dei loro cari. Essi rimangono finché quel corpo comincerà a disgregarsi, allora la loro anima si ridesta e ricomincia la loro vita nuova entro lo spazio. Così come bimbo, ritorna quasi a rinnovate energie, ad essere prima giovinetto, poi uomo; entro tale spazio il tempo segna ancora al vostro caro qualche cosa di ricordo. Egli è nel frattempo in mezzo a voi in tutte le ore e minuti. Egli evita spesso a voi molte noie sia materiali che morali, evita tante volte le disgrazie, vi ama anche se gli fate del male e gli siete indifferenti. Soffre di più quando da voi fotografie e ricordi sono in mostra ovunque nella vostra casa a rammentarvi il vostro ricordo. Queste cose voi dovreste tenerle in un luogo come un santuario, che siano sì un ricordo caro per voi ma non una forma di egoismo. .
Anche queste forme d’amore scendono nell’esagerazione quando, come sempre, sono qualche cosa per compassionarvi presso gli altri o per forma di esibizionismo. Fate molto male, molto male. Le anime dei vostri cari debbono essere ricordate nei vostri cuori e nelle vostre preghiere ma non nelle forme più spesso umane egoiste, che animico spirituali. Non si può proibire ad una madre di amare la propria creatura anche nello spazio; anzi l’ami di più: essa spesso sconta la colpa dei genitori nella forma più grossolana, ma non pianga inutilmente perché questo è per la sua creatura e per tutte le creature un tormento che rasenta l’inferno, in cui l’anima del morto viene a trovarsi. Perciò non inutili ed egoistiche lacrime ma preci, opere buone, aiutare i vecchi ed i bimbi che l’umanità spesso mette da parte, i primi come un ingombro ed i secondi come impicci. Fate pur dire preci dai sacerdoti delle vostre religioni, anche questo porta molto sollievo alle anime dei vostri passati; ma è meglio che con fede in una vita eterna e con amore vero voi abbiate i vostri defunti sempre nel vostro cuore e come essi e per essi voi viviate una vita onesta e rispettosa verso Dio, verso il dolore che spesso affligge l’umanità.
Continuerete dunque la vita con i vostri morti in armonia, essi potranno comprenderci ancor meglio nelle vostre necessità ed aiutarvi, ma guai a maledire un morto! Esso vi gira attorno come una spada della Divina Giustizia. Guai ad uccidere per odio o per lucro o per rubare la proprietà dei morti: tutto ciò voi dovete scontarlo amaramente per ragioni di Divina Giustizia, anche a vostra insaputa. Punire sì in terra coloro che commettono cattive azioni, delle quali dovete essere ben sicuri, e punire severamente ché l’esempio serva agli altri, ma maledire e violentare il capolavoro di Dio, no. Guai ai vivi, perché voi non finite con una esistenza sulla terra ma continuate la vostra vita intensamente.
Come le stagioni si rincorrono ed ogni anno vi portano migliorie in tutti i campi, così pure voi rincorrete la strada dello sviluppo evolutivo. Guai se doveste nascere una volta sola. Perché allora conservare la storia? Perché avete tanto bisogno di essa per continuare? Perché un genio scende in mezzo a voi ma non lascia mai il completo perfetto nella sua opera? Subito o poco lontano scende un altro essere umano e continua a perfezionare l’opera del compagno scomparso. Questo ed il ripetersi di tutte le cose nel vostro mondo ed anche negli altri mondi, vi danno la prova della continuità della vita in tutte le cose.
Solo quando voi siete nello spazio siete degli Enti cioè cose incorporee, mentre nella materia, chiusi nella solida forma ove tutto è forma, per collettività vi abituate a tale vita e credete anche con le false credenze piene di empirica superstizione, che l’essere umano vive sulla terra una volta sola. Guai a voi se pensate questo. Amate Dio sotto tutte le sette religiose che vi piace di seguire ma non imponete ai vostri figli falsi concetti. Nello spazio, come nella materia, Dio non castiga nessuno. Siete voi che vi create in terra tale stato di confusione per l’ignoranza della legge d’Amore Universale di cui vi sembra troppo difficile seguire i dettami di buona volontà: ecco allora che create il paradiso, l’inferno ed il purgatorio.
Guardatevi dai falsi profeti che oggi pullulano in tutti i campi, essi sono vestiti da scienziati, da genii, da operai, da umilissimi individui che uccidono tutte le fedi con la loro materialità. Dunque la vita continua nella madre, nel figlio, ecc. sino a che l’opera superiore sia compiuta. Così ogni volta che discendete perfezionate in esperienza la vostra personalità e diventate, finalmente creature degne dell’armonia. Se lo fate di buona volontà finirete più presto altrimenti la Legge Eterna vi trascina per lungo tempo e voi stessi centuplicate le vostre sofferenze e quelle dei vostri cari che seguono la vostra catena.
Questo ho detto perché voi possiate comprendere meglio la vita dei vostri cari nello spazio. Quando invece il vostro defunto si trova con voi in conoscenza della vita dello spazio allora subentra per logica la fede ed il morto è vivo. In merito alla Legge di evoluzione e di conoscenza egli è ancora uno con la propria famiglia, segue tutti e spesso porta tangibili e materiali prove tanto da sentirsi finalmente staccato dall’egoismo e compreso nella legge di Dio. Se nel vostro cuore vi è della sensibilità, egli la sente e comunica spesso con voi, o con fenomeni così detti -medianici o con medium, purché il fenomeno sia puro e non egoistico a sua volta.
Se è una madre, prima di disgregarsi e diventare atomo disgregato in energia, da eterico ad etereo, essa attende che tutti i suoi figli salgano e così si lega la catena per tutti gli affetti che formano nelle vostre famiglie il mondo della terra. Quando una creatura è sola vi sono sempre gli Enti Superiori che la soccorrono. Nessun nato è senza madre e nessuna madre è senza figlio. Se non in una discesa, nella seconda deve fruttificare, generare e rigenerare in continuità, quindi generale continuità di assistenza e di amore. Naturalmente se fate male a qualcuno, questo non vi abbandona ma fa di voi un vero fenomeno di superbia, di vizio, vi tormenta sinché venite nello spazio, poi vi crea l’inferno seguendovi muto ovunque sino a che vi castigate voi stessi o siete castigati dalla Legge d’Equilibrio. Quindi scendete nella nuova vita di materia soffrendo voi quello che avete fatto soffrire ai vostri compagni, figli, genitori, fratelli, amici, ecc.
Questa è la Divina Legge di giustizia che tanto disorienta l’umanità scompaginando tutti i piani che vi danno una normale proprietà, vi illudono in questo egoistico giuoco tanto da rendere ai vostri cari un cattivo servizio: cioè voi li attaccate al vostro carro mentre essi, una volta nello spazio, hanno tanto bisogno che coloro che sono in terra siano per loro di aiuto onde alleggerire le loro pene in libertà assoluta di spirito.
Se vi è dunque armonia tra il morto ed il vivo in terra, tanto nell’uno che nell’altro tutto è facile. Il defunto sale alla sua atmosfera prestabilita ed il vivo sente il suo morto in pace. Tanto essi salgono in quanto sono fuori dalla forma solida ma sono in mezzo a voi in tutti i minuti, anzi essi vedono prima di voi le vostre gioie, le vostre sofferenze e molto spesso vi avvertono in tutti i modi possibili adoperando quell’onda magnetica che è in mezzo a voi stessi il primo modo di congiunzione. Non abbiate mai paura delle forme magnetiche o fantasmi, quando sapete nella vostra coscienza d’aver fatto onestamente.
Temete queste forme quando avete sulla vostra coscienza cose ingiuste o poco oneste. Non distruggete il mondo dello spirito, siate, non superstiziosi, ma venerate voi i vostri morti. Perché? Per quale ragione se non portassero per voi il segno dell’atavismo? Perché li venerate? Tutto dunque segna la continuità e segnando questa la sua azione, non siate troppo ipocriti con le false onoranze almeno dinanzi a colui che non può difendersi con la vostra stessa misura. Siate una volta sinceri con voi stessi. Egli troverà il nuovo padre, madre, fratello, sorella veramente come debbono essere, cioè in azione evolutiva, tutti uniti per salire in quella scala che la lacuna del suono porta a voi con la parola MORTE.
Non passi mai minuto che voi non prendiate il vostro caro con mano sicura dicendo a lui: « Se temi vengo anch’io con te, il mio spirito è come il tuo dinanzi alle esperienze che faranno di noi una cosa perfetta. Ama molto il Signore, non temere, sono con te”. Ed in terra allevate i vostri figlioli nella riverenza della Legge Divina che risplende sui buoni e sui cattivi senza nulla chiedere, senza nulla rompere, lasciandovi nel libero arbitrio di tutto fare. Non insegnate loro ad essere egoisti e fate che ancora in terra incomincino ad amare la morte, non a temerla. Della ricchezza siete solo custodi, della gloria gli ubriachi e servi.
Dunque, ancora una volta, non piangete i vostri morti. Siete voi morti alla Divina Legge di conoscenza perché piangete e perdete volontariamente una cosa che è in voi Vita Eterna.
Maestro HORUNCI canalizzato da Eddy Seferian – anno 1959