LEONE segno fisso di elemento Fuoco – 22 luglio/21 agosto
Leone, secondo segno di Fuoco della sequenza zodiacale, rappresenta la magnificenza della forza della luce che tutto illumina e tutto dà. È il fuoco del cuore capace di scaldare e asciugare ‘l’umido’ mondo delle nostre emozioni che troppo spesso ci mantengono nel loro gioco sottile fatto di languide malinconie, ingiustificate tristezze e incatenanti sensi di colpa. È solo allora che l’onda emotiva, liberata dal fuoco purificatore, può trasportarci verso lidi di grande apertura interiore e conoscenza di sé. Percorrendo i dodici segni, l’elemento Fuoco si colloca sempre dopo l’elemento Acqua (Ariete-fuoco dopo Pesci-acqua; Leone-fuoco dopo Cancro-acqua; Sagittario-fuoco dopo Scorpione-acqua).
Fisiologicamente l’organo attribuito al segno del Leone è proprio il cuore. Il ritmo cardiaco ci parla di quanto siamo, o non siamo, in sintonia con il ritmo della nostra vita. Come ogni segno di Fuoco, anche il Leone rappresenta l’azione e l’estroversione. Sistole e diastole sono i due tempi del movimento del dare e dell’avere, entrambi necessari alla giusta azione. Se troppo si dà e poco si prende, l’energia vitale a poco a poco si esaurisce lasciandoci spossati e svuotati; se troppo si prende e poco si dà, il carico energetico diventa eccessivo da sostenere. Aritmie, infarto e altre patologie cardiache potrebbero essere considerate messaggi veicolanti un più profondo senso di disarmonia tra il nostro ritmo interiore e il ritmo da sostenere nella vita pratica fatta di obblighi e doveri, e di sostanziale distacco dal proprio territorio in cui non ci si riesce più a collocare quali persone realizzate facenti parte di un preciso tessuto sociale.
Leone ha un’innata forza irradiante, sente la necessità di donare a piene mani la sua energia e il suo calore al circostante, ed è quindi importante per lui essere riconosciuto come un ‘centro pulsante di vita’.
I circa 70 battiti al minuto del nostro cuore fanno sì che tutto il nostro corpo sia irrorato e nutrito dal sangue, che si purifica nei polmoni dove avviene lo scambio continuo tra ossigeno e anidride carbonica, ritmo cardiaco e ritmo respiratorio sono quindi strettamente collegati, la loro attività congiunta ci permette di vivere. I polmoni sono attribuiti a Gemelli, segno d’Aria, il cuore a Leone segno di Fuoco.
Dei quattro elementi, Aria e Fuoco sono quelli preposti al movimento, all’azione e allo scambio continuo di informazioni, e questo è ciò che avviene continuamente in noi a tutti i livelli, da quello più fisico a quello più sottile.
Il Leone è governato dal Sole e oro è il suo metallo, metallo nobile che diventa ornamento quando ci ricopriamo di gioielli preziosi che riflettono la luce solare e che ci danno un tocco di regalità, piacevole immagine di prosperità e benessere. Al Leone piace dunque apparire, ma l’apparenza non basta a dare felicità, l’ostentazione della ricchezza a volte nasconde un vuoto di forma poiché è la nostra energia interiore ciò che produce la vera luce e la vera ricchezza, è la nostra essenza che, risvegliata, brilla di luce propria. L’oro diventa così l’oro alchemico che si svela a poco a poco nel processo evolutivo alla ricerca di quella luce che dimora nel nostro stesso cuore. È allora che il ferro si trasforma in oro, il ‘dentro’ diventa come il ‘fuori’ e non esistono più differenze tra ciò che appariamo e ciò che siamo.
LEONE secondo LISA MORPURGO
Il Leone si presenta come una vitalità neutra, il Sole in Leone non è ancora un Sole differenziato e mascolinizzato che è il Sole esaltato in Ariete. Non è il Sole virile dell’Ariete ma un Sole disponibile ad essere la parte destra del’’uomo e della donna, pur essendo ovviamente la stella di un sistema solare che finirà con l’essere maschile e destrogiro, è assolutamente disponibile. La solarità del Leone è una solarità che ha degli atteggiamenti comportamentali non precisamente sessualizzati mentre il comportamento dell’Ariete è nettamente sessualizzato anche nella donna. Bisogna sempre tenere conto dei simboli che tendono ad affiorare anche quando sembra che non sia così, se per esempio una persona dell’Ariete non è aggressiva o invadente ma ha la passione per le moto e le auto da corsa, oppure inizierà mille cose senza mai concludere, la radice simbolica è comunque la stessa.
Quando invece nel Leone non c’è questa differenzazione, la forza dell’associazione con il pianeta Y in esaltazione deve essere guardata con la massima attenzione. Questo pianeta Y, che nella sua misteriosità di orbita e di natura ci dà però dei segni rivelatori molto importanti, è l’inizio del Tempo, questo nella sua corrispondenza con l’atmosfera e l’aria da respirare. L’atto respiratorio è per il Leone importantissimo e sebbene nel Leone non vi siano i polmoni, c’è l’ossigenazione del cuore. Per il cuore l’ossigenazione è fondamentale, esiste quindi la combinazione ossigeno – sangue. La respirazione e l’ossigenazione del sangue sono due elementi importantissimi e lo possiamo vedere nelle reazioni inconsulte o primarie, se manda il fiato subentra il panico dopo pochi secondi perché c’è una scadenza estremamente limitata alla possibilità di non respirare.
È legata al sangue e alla respirazione l’idea di una essenzialità della vita e quindi di una difesa alla vita stessa. Non si tratta di difesa della vita contro nemici come avviene nell’Ariete, qui nel Leone c’è la coscienza ( e la simbologia del Leone ha in sé gli elementi primordiali della vita) che bisogna preservare la Vita in sé. Infatti la perdita del sangue e la perdita della respirazione sono due cose a scadenza temporale ( ancora Y) molto immediate e che in un certo senso imprimono al Leone l’idea dell’importanza e sacralità della Vita.
Il Leone si sente come l’amministratore del cuore, della circolazione sanguigna e dell’ossigenazione del corpo e sa di avere in sé le origini della Vita, questo dal punto di vista anatomico. È una coscienza che il Leone vive come un privilegio, siccome non è minacciato dal nemico, il condizionamento che gli permette di gestire questi elementi è la coscienza di essere orgogliosamente il depositario della Vita. Inoltre c’è la corrispondenza puramente astronomica poiché il Sole è quella massa di materia che ha raggiunto dimensioni sufficienti a scatenare un’esplosione atomica, quindi il Sole dice a se stesso –e il Leone dice a se stesso attraverso il Sole- ‘io sono importante perché sono caldo e perché brucio energie’. Questo bisogno del Leone di bruciare energia gli viene da questo condizionamento astrologico e astronomico e si somma agli elementi di cui prima si è parlato che si possono riassumere in questa frase ‘scaldando l’atmosfera ho creato le condizioni necessarie alla Vita’. questo per quanto riguarda la vita sulla Terra e l’uomo che è un essere a sangue caldo.
Il calore e il dispendio di energie sono per il Leone essenziali, è poi da osservare come ogni persona del Leone vive questo condizionamento che suggerisce ‘io brucio, io scaldo’.
Quello che viene definito il tempo rapido collegato a Mercurio è il tempo che si è già sgretolato. Alla rovescia sembra che il tempo giovanile è lento e il tempo rapido quello delle persone più anziane che non riescono più a dominare il tempo. C’è invece nel Leone questo dominio del tempo e questa impressione di eternità sommata al calore. Quando nello schema zodiacale Y finisce in Vergine dove comincia il freddo si ha il bisogno di conservare il tempo, (e accanto a Urano si ha invece il bisogno di vivree nell’eterno presente che altro non è che la simultaneità del tempo ndt) . il Leone non ha invece questa impressione di conservazione del Tempo poiché esso inizia con lui.
Questo è un punto molto interessante perché si trovano gli elementi opposti e analoghi nelle componenti di Saturno. Saturno sa che il Tempo procede e gioca sui tempi lunghi, governa il Capricorno e l’Aquario, segni che sanno aspettare e sanno pianificare a lunga scadenza. Il Leone non fa progetti a lunga scadenza ma non ha nemmeno la paura del Gemelli di vedersi sfuggire il tempo, la giovinezza, la possibilità di godere.
Il leone è esattamente quello che è nel firmamento, è centrato in sé, non ha bisogno di muoversi perché sono tutti gli altri che girano attorno a lui, e lui ha l’impressione di durare in eterno proprio perché non ha questo moto di consumo. Con questo non è che il Leone si ritenga eterno anzi, generalmente non teme la morte e questo perché, come parzialmente anche nell’Ariete e per riflesso nello Scorpione, possiede la virtù del coraggio. Il Leone è un segno veramente coraggioso e rispetto alla morte ha la sensazione che il Tempo sia a sua disposizione e che lo può gestire come vuole. Questo è un altro elemento basilare di questo segno.
C’è poi la simbologia del ‘dispensatore di calore’. Per il fatto che il Sole-Leone ritiene inesauribili le sue fonti di energia e sa benissimo che il suo prestigio viene dal fatto che scalda gli altri, automaticamente è condizionato a dire ‘più scaldo e più sono importante’. Naturalmente nel comportamento normale questo non avviene in forma cosciente perché i condizionamenti biologici sono molto nascosti, il Leone è generoso spontaneamente.
Questa non è soltanto una questione di calore, c’è un bisogno di dare dato dalla nostalgia di X-Proserpina vissuta per trasparenza perché indubbiamente Proserpina rappresenta la generosità della Madre Terra. Questa nostalgia di X – Proserpina in trasparenza fa sì che il Leone abbia bisogno di dare e per lui diventa uno slancio naturale.
C’è un altro elemento che gli viene dato invece dalla caduta di Nettuno. Oltre a questo senso di dominare il tempo c’è la sensazione di aver bisogno di cambiare, il Leone di solito si piace così com’è. L’avventura dell’ignoto, il gusto del cambiamento e del travestimento nel Leone non esiste. La caduta di Nettuno lascia però una grossa incapacità di adattamento poiché a Nettuno piace cambiare e quindi anche ad adattarsi. Questa combinazione : calore del Sole, immobilismo di Y, incapacità di malleabilità della caduta di Nettuno, fa sì che il Leone sia sostanzialmente rigido nelle sue capacità di adattamento. E qui salta fuori una delle caratteristiche meno positive del comportamento leonino, per lui e non per gli altri, che è l’incapacità di accettare le sconfitte. Questo può sembrare in contraddizione con quello che lui vorrebbe ma proprio per questo lo rende più vulnerabile. Il Leone è il peggior perdente dello Zodiaco, e per dialettica il miglior perdente è l’opposto segno Acquario.
Più una posizione è prestigiosa , più è vulnerabile. Tutta questa costruzione sembra fatta perché il Sole riesca ad essere sempre caldo, ad avere i mezzi per essere generoso, avere sempre i mezzi per non avere bisogno di nessuno e gestirsi per conto proprio, essere circondato dai pianeti che gli girano attorno, e queste non sono condizioni facili da ottenere! Il Leone spesso ci riesce perché sa anche gestirsi bene ed è così naturalmente portato ad una condizione di centralità che gli calza a pennello. Quando però viene sconfitto ci mette un po’ per riprendersi e non gli basta il suo coraggio. È però fisicamente coraggioso non perché non vede i pericoli ma perché si considera sempre al di sopra dei rischi.
In questa situazione di rigidità e di irrigidimento sta la debolezza del Leone che non riesce ad adattarsi alle situazioni ed in un certo senso ha bisogno di situazioni confacenti alla sua personalità. Il fatto fondamentale del Leone è che in teoria dovrebbe piacere a tutti, se si pensa che è il comportamento dell’astro solare e che una parte di noi è così (la parte cuore-sangue) , dovrebbe esserci verso il Leone un atteggiamento di riconoscenza reverenziale, ed infatti il Leone pensa che sia così. Essendo generosi piacciono agli avari, sanno farsi amare anche per il senso di protezione che danno, ma l’esilio di Saturno e di Urano e la caduta di Nettuno li rendono incapaci di vedere fino a che punto si possono spingere. Questo è un po’ l’errore dei Leoni che spesso strafanno. In questo loro bisogno di ricevere ammirazione, la trasparenza della Luna dà loro un lato infantile di richiesta di ammirazione. Non si tratta di una richiesta di affetto e di tenerezza poiché non è la Luna-Cancro, è invece la nostalgia di una Luna- Leone- Sagittario e quindi il bisogno un po’ infantile di attestazione e riconoscimenti.
Il difetto del Leone che salta fuori alla lunga è una certa ‘cialtroneria’, questo lato un po’ infantile e cialtronesco del Leone contribuisce al suo improvviso sgomento nel trovarsi privo di quelli che sono i suoi mezzi. Si può dire che il Leone è un segno abbastanza semplice. È molto meno complesso di altri perché le simbologie del Sole sono sostanzialmente poche e semplici e si riducono a questa essenzialità.
Un elemento che veramente risponde all’appello delle statistiche con una certa frequenza è l’infarto. Naturalmente non basta essere un Leone ma se si vede un Sole leso ovunque sia e una lesione sul Leone vi sono più probabilità.
La corrispondenza del Leone con la casa quinta non è delle più parlanti poiché la simbologia della casa quinta semplifica molto quella del Leone nella sua interezza, è semplificante rispetto alla ricchezza molto maggiore di valori di orgoglio e di coraggio del Leone. Questo succede per tutti i segni e le loro case cosignificanti. La casa è come se dicesse che queste simbologie dei segni ridotte alla vita quotidiana devono avere una struttura più semplificata affinché si possano innestare dei segni diversi e dei pianeti diversi. Ad esempio per le grandi capacità tecniche della Vergine, la casa sesta cosignificante è un po’ mortificante; rispetto a tutti i valori razionali e legali della Bilancia, ridurre la casa settima al matrimonio e alle associazioni è per la Bilancia troppo semplificante. Direi quindi che un Sole in Leone in casa quinta non riesce a dare il meglio di sé, potrà magari essere più piacevole se l’Ascendente cade in Ariete poiché si sommano forti valori solari. Il Leone è invece in genere un ottimo genitore se consideriamo la casa quinta come figli.
Mettendolo nelle case, il Leone le ‘divora’, se ne impossessa, e succede questo anche con la sesta che sembra la casa per lui meno adatta. Le persone che hanno la casa sesta in Leone ‘recitano la sesta’, e cioè quello che la sesta può avere di umiltà e sottovalutazione riescono a trasformarlo in uno strumento di manifestazione ed esibizionismo. Ho un esempio di leone in settima casa, un’amica che per sua ammissione è riuscita a vivere un ménage perfettamente patriarcale dove però l’uomo è lei. Quando si hanno degli strumenti troppo anomali, come per esempio il Leone in ottava che non riesce a diventare scorpionico, ci si manifesta su simbologie minori come il cassiere di banca. Il Leone sta bene anche in dodicesima (contrariamente all’altro segno solare Ariete) dove può riuscire magari a fondare Amnesty International o a occuparsi di diseredati. C’è quindi nel Leone la capacità di impossessarsi della casa che occupa molto più di qualsiasi altro segno. Naturalmente tutti i segni lasciano un’impronta nelle case che occupano ma il Leone soffoca e travisa il significato della casa che non gli va bene e farla diventare leonina.
Lezione di Lisa Morpurgo del 1989