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di MARIA FILIPPONE

Prendo a prestito la frase di uno psicologo in cui la creatività viene definita come “l’amicizia con la mancanza” per collegarmi ai due principi archetipici che sono il Sole e la Luna dove, la Luna è la percezione della mancanza e il Sole la volontà creativa. Quale momento migliore del Solstizio d’estate appena avvenuto per entrare nel merito del Sole e della Luna, infatti nel Solstizio d’estate il Sole entra nel segno del Cancro, sede della Luna appunto. Ed è il momento in cui le ombre (Luna) sono più lunghe perché la luce (Sole) è nella sua massima espressione. Il fuoco del Sole irradia attraverso il segno d’Acqua del Cancro, unendo i due principi primordiali. L’Acqua e il Fuoco, che non sono elementi complementari o compatibili e dalla cui unione  si   può generare solo una reazione, non una fusione. In antichità si celebrava la festa di Litha, dal 20 al 23 Giugno, che era dedicata al trionfo della Luce e, al momento in cui iniziava il declino della stessa. I druidi e i celti tramandano riti di falò accesi sulle spiagge, a collegare appunto i due elementi  acqua e  fuoco. E allora è possibile che nel momento in cui il Sole si trova  nel segno del Cancro, sia proprio il periodo migliore per fare amicizia con le nostre mancanze, se non altro perché sono più visibili. L’unico modo che io conosca per fare amicizia, è proprio quello di fare luce sui bisogni. Si parte sempre dal sentire il vuoto di una mancanza, Luna, per attivare la volontà creativa che riguarda il Sole. Il bisogno è indiscriminato e dettato dalle proprie esperienze e dalle memorie che da queste derivano. In poche parole la Luna con cui nasco è la memoria di sintesi del mio vissuto in vite passate o di quanto eredito dai miei avi. E neppure in questo caso posso parlare di sfortuna perché sono convinta che la Luna, come gli altri elementi del Tema, sono esattamente quanto siamo riusciti a raggiungere con le esperienze delle vite passate nostre o, ripeto, degli antenati. E la Luna che abbiamo è il bagaglio emotivo con cui abbiamo concluso la vita passata, cosicché diventa il contenitore in cui si vanno a depositare le esperienze dei primi anni di vita, in termini di emozioni che, da queste esperienze derivano.

 

Per questo motivo, la stessa esperienza ha un peso differente per due Lune diverse. Ma il tema da affrontare è come riuscire a placare gli affanni lunari affinché l’identità solare non sia danneggiata e ancora come applicare la volontà creativa, senza che questa turbi o risvegli le angosce lunari? Ho provato a guardare la questione seguendo la logica dei libri, ossia Luna forte, Sole debole o viceversa ma, mi sembra molto, molto limitativo. Con l’esperienza ho imparato che per quanto un pianeta sia forte o debole si trova sempre a dover interagire con una serie

Sole e Luna – collage di Laura Bottagisio

di infinite variabili che oggi lo rafforzano e domani lo rendono più fragile. Dunque la questione è molto più intricata. L’unica cosa che possiamo affermare è che, a dispetto di ogni manuale che sentenzia che la Luna in Vergine è fortemente lesa, se è quella la Luna che abbiamo, con quel tipo di mancanza dovremo fare i conti. Allo stesso modo un Sole in Aquario può pure essere in esilio e non aiutarci ad affermare la nostra volontà ma, è la linea di partenza della nostra individualità. Con questo intendo dire che, sempre i nostri bisogni inappagati cercheranno di trovare l’appagamento, sia con una Luna fragile che con una Luna forte e quello che farà la differenza, sarà la consapevolezza degli stessi attraverso la chiarezza che deriva dal Sole. Il punto va fatto tra la posizione – segno dei due luminari alla nascita. elaborandone accuratamente i concetti che li riguardano, in un’ottica di appagamento e o di frustrazione. A costo di essere ripetitiva, ribadisco che la Luna è il sentire e non l’essere, quindi quando diciamo “mi sento bene o male o stanca o infelice o allegra” sto parlando della Luna, sto parlando di un vuoto che si fa sentire ma, facciamo bene attenzione, non necessariamente è un vuoto che vuole essere appagato. Sovente, molto sovente, è un disagio che manifestiamo ma che ci fa sentire vivi, perché in questo, ci identifichiamo. Ecco che diviene chiaro che siamo nella Luna, ci identifichiamo con ostinazione nel non appagamento, nel disagio e l’angoscia lunare può sfociare nel non agire del Sole. Anche qui è ben chiaro che il Sole, anche quando non agisce lo fa secondo i suoi parametri ma, sempre lo fa compensando la stessa frustrazione anche sul piano solare. Voglio dire che se “mi sento infelice” e, adagiandomi sull’onda lunare, mi riconosco e voglio rimanere in questa infelicità,  i due luminari hanno già sentenziato il risultato, perorando ognuno a loro modo, la stessa causa. E, come il tipo di frustrazione emotiva mi sarà indicata dalla Luna, il tipo di blocco verso l’agire mi sarà indicato dal Sole. In ogni caso, va da sé, che i due luminari interagiscano automaticamente, l’uno con l’altra, da quando abbiamo “visto la luce”. Il disagio, con molta probabilità, si manifesta nello  scollamento tra le due parti della nostra individualità ossia, quando una Luna e un Sole, pare che agiscano per fatti propri. Porto ad esempio casi in cui si passa una brutta notte, ci si sveglia col mal di testa e si prende un’aspirina per avere lo stesso rendimento nella vita attiva, stressandoci fortemente affinché, nuovamente, incorreremo in disturbi del sonno. Oppure siamo stremati da una giornata lavorativa estenuante e invece di un bagno caldo, coi sali per rilassarci e dare spazio alla Luna, ci strafoghiamo di cibi dannosi atti a compensare, che ci porteranno sicuramente una brutta notte, frustrando così anche la nostra Luna. E i casi possono essere infiniti. In modo semplice possiamo dire che il mio sentire, si collega e condiziona il mio essere. E l’unica strada percorribile sembra essere che ogni nostro bisogno, possa cercare e trovare l’appagamento purchè non disturbi le linee guida del proprio Sole. Posso avere qualunque genere di bisogno, anche il più terribile e, teoricamente, posso passare anni ad alimentare bisogni che non cercherò mai di appagare. Come pure posso ostentare una volontà ostinata e ripetitiva ma sterile e priva di emozioni, perché sono nell’agire del Sole, dimostrando di non ascoltare affatto la parte lunare. Il più delle volte però una Luna desolata, alimenta un Sole frustrato ed un Sole bloccato o compulsivo nell’azione, si scarica sulla Luna, disintegrandola. Non è possibile dirlo a priori, il Tema ci permette di capire il tipo di mancanza e il tipo di volontà a cui fare appello, per appagarla e i segni e gli aspetti, arricchiscono di dettagli il quadro. Al di là di tutto, però, Sole e Luna sono il nucleo della nostra identità e una Luna docile e appagata, permette alla creatività solare di specchiarsi senza dover compensare forzatamente per sentirsi vivi. Forse questo potrebbe significare “fare amicizia con la mancanza”

 

Maria Filippone, 4 Luglio 2018 – mariafil@libero.it