Come abbiamo già illustrato nel precedente articolo, il salotto planetario ha cambiato gli arredi. Il passaggio di Giove, Saturno e Urano rispettivamente in Scorpione, Capricorno e Toro stanno modificando l’assetto della nostra vita e modificando le situazioni, a volte drasticamente e a volte con il nostro consenso. Ognuno dei tre pianeti ha un suo specifico ritmo orbitale dettato dalla sua distanza dal Sole. Il passaggio più significativo è sicuramente Urano, dei tre il più lontano dal Sole poiché compie un intero giro zodiacale in 84 anni, a differenza dei 12 anni di Giove e dei 30 circa di Saturno, transitando 7 anni in ogni segno.
Dopo ben 84 anni Urano ritorna dunque in Toro (segno che nella ruota zodiacale apre la triade dei segni di Terra) e conferisce al nuovo divenire una specifica impronta di ‘riprogrammazione biologica’. Cosa significa ciò? Quale impatto energetico ed evolutivo ci porta?
Immaginiamo di trovarci nello spazio zodiacale occupato da Toro ed ascoltiamo le nostre sensazioni. E’ in quello spazio che abbiamo ricevuto il condizionamento da riconoscere e portare in luce, ciò che di non risolto dell’incarnazione precedente abbiamo lasciato in custodia nel grembo della Terra, lo riprendiamo per risolverlo e dipanarlo in questa vita.
Ognuno potrà percepire informazioni utili alla propria individualità, ma tutti noi non potremo che essere attratti dall’essenza stessa di questo segno strettamente connesso alla Madre Terra che accoglie e genera.
I valori taurini meglio si esplicano nel periodo stagionale che chiamiamo Maggio. Ma-ggio, Ma-dre, hanno la stessa desinenza MA (due lettere alfabetiche che René Guénon approfondisce nel suo libro ‘I Simboli della Scienza Sacra), ma-teria, ma-trix, …magia della Vita in Terra!
È la Terra Madre che combina e miscela tutti gli elementi necessari per formare l’involucro fisico in cui l’anima prende dimora. Toro è l’utero materno dove l’ovulo fecondato si deve ‘annidare’ per poter ricevere l’alimento necessario per crescere, diventare feto e poi essere umano. Toro è dunque il crogiolo dove avviene qualcosa di misterioso: un processo alchemico in cui la vita riproduce sé stessa. La prima azione obbligatoria che l’anima deve compiere per produrre questa magia è prendere possesso del corpo in cui andrà ad abitare. Il senso del possesso, nota caratteriale più evidente dei nativi di questo segno zodiacale, deriva proprio da questo importante e necessario input biologico.
Nel momento stesso in cui lo zigote si annida eredita dalla stirpe l’impronta genetica specifica che l’anima pronta ad incarnarsi andrà poi a elaborare nel corso di quella esperienza terrena. Eredità genetica ed eredità cosmica ci accorpano, quest’ultima nascosta e coperta dalla personalità in cui affiorano e prendono vita i condizionamenti e gli automatismi genetici.
Toro è il segno di Terra della croce dei segni fissi, croce del desiderio all’incarnazione, Insieme agli altri segni fissi, Leone Scorpione a Aquario, concretizza nella forma il flusso dei nostri desideri e il desiderio animico di entrare nella materia per assolvere e risolvere il karma antico che ci si porta appresso come fardello da alleggerire e trasformare. Nel nostro corpo fisico sono quindi inscritte a livello cellulare quelle memorie che abbiamo scelto di liberare, grazie alle quali ristabilire l’armonia con il Tutto.
L’attrazione che fluisce tra Toro e Scorpione produce il desiderio sessuale con cui la Vita si assicura la discendenza sulla Terra; l’unione fisica tra uomo e donna è governato da questa spinta biologica grazie alla quale tutti noi siamo nati. Sull’altro braccio della croce Leone/Aquario si instaura invece il potenziale energetico che si manifesterà attraverso il ritmo del sistema circolatorio e del sistema nervoso. È nella dinamica di questi quattro segni che si legge tutto il processo creativo della vita: l’attrazione, l’atto sessuale, la formazione del veicolo fisico nel periodo di gestazione e infine la nascita vera e propria quando il nuovo nato viene dato alla luce.
Proprio perché fondamento dell’incarnazione, questa è la croce più rappresentata in tutte le culture, per la tradizione cristiana fa riferimento ai quattro evangelisti Luca-Toro, Marco-Leone, Giovanni-Scorpione, Matteo-Aquario; per la tradizione celtica rappresenta le quattro porte intermedie del ciclo stagionale in cui le forze invisibili operano per dare forma all’energia che si rende poi manifesta nei quattro momenti cardine dell’anno, solstizi ed equinozi.
All’entrata di Urano in Toro il 16 maggio 2018 tutti e quattro i segni della croce fissa erano occupati da pianeti che l’hanno attivata per renderla feconda nel tempo a venire, cioè per tutto il transito settenario di Urano. In pratica ciò significa un riassestamento totale della nostra vita.
Urano è l’Archetipo dei tagli netti, è colui che porta e sostiene ogni tipo di sovvertimento e obbliga a ricominciare da capo facendo emergere elementi, talenti, bisogni, desideri, di natura prettamente evolutiva che ancora non sono presenti nella realtà materiale. Urano impone un cambio di rotta decisamente imprevisto, così come totalmente imprevedibili sono i mezzi e gli strumenti che ci offre in questo percorso rivoluzionario. Nella croce fissa Urano governa l’Aquario e ha come significato primario il taglio del cordone ombelicale, azione assolutamente necessaria per la sopravvivenza del neonato. Questo ci pone in evidenza il fatto che per ogni nuova situazione che desideriamo vivere occorre tagliare definitivamente con la precedente, decisione per noi esseri umani di una difficoltà ‘stratosferica’!
Nella mia personalissima attribuzione degli elementi zodiacali ai 22 Arcani maggiori dei Tarocchi, Urano è il Matto che nessun legame coercitivo con il passato lo trattiene e che, spinto dall’anima, parte per un nuovo viaggio senza una meta prefissata, con il minimo indispensabile in un piccolo fagotto, libero e…matto! Per uscire dalle regole di un sistema molto strutturato, che con il nostro avvallo abbiamo anche noi contribuito a consolidare, è necessario riconoscere e mettere in moto quella parte di noi ‘magica’ rimasta a lungo silente, che fa riferimento solo alle Leggi celesti e che la ragione classifica come ‘folle’. È l’estro creativo che ci attraversa e che in un baleno ci conduce a diretto contatto con le forze creative e propulsive della Luce, presenti in noi.
L’entrata di Urano in Toro è come un aratro che dissoda la terra in profondità arieggiandola e apportandole ossigenazione. Porta in superficie sassi, radici di piante invasive da eliminare, e soprattutto prepara e rende fertile il terreno per la semina di nuove colture. Allo stesso modo si attiva in noi: porta in superficie, ben in evidenza, ciò da cui dobbiamo definitivamente staccarci, che ci ha condotto fino a qui come struttura in cui poter esplicare ed ‘espiare’ il nostro passato karmico ma che ci stiamo ancora trascinando senza più alcuna motivazione. Si tratta principalmente dei condizionamenti familiari a causa dei quali ci siamo cuciti addosso una modalità di vita che ci costringe in ruoli ormai del tutto inopportuni, a volte tediosi e opprimenti.
Urano in Toro è una formidabile opportunità di saldare i conti con il passato e di prepararsi indenni e ‘vergini’ al futuro. Questo può avvenire con una ventata, una raffica, un uragano o un tornado, secondo quanto abbiamo imparato dalla lezione di Urano in Ariete nei sette anni precedenti che ci ha insegnato a smantellare le difese e le attitudini egoiche e usare la personalità al servizio dell’anima. Ancora abbiamo questa opportunità poiché Urano torna retrogrado in Ariete da novembre 2017 a marzo 2019 per poi entrare definitivamente in Toro.
La routine quotidiana può venire riassestata da piccoli incidenti più o meno leggeri (come ad esempio apparecchi elettrici ed elettronici che improvvisamente smettono di funzionare), oppure da rotture e allontanamenti affettivi di più o meno grande intensità. Tutto per insegnarci l’arte del distacco e imparare a vivere ogni momento intensamente come fosse l’unico nel contesto di vita quotidiana dove possiamo rendere magico tutto ciò che facciamo grazie alla liberazione della luce che ci abita e ci attraversa.
Nessuna clausola o postilla dobbiamo sottoscrivere per ‘umanizzare’ la nostra parte spirituale che attraverso Urano ora chiede di venire alla luce.
È questa la nostra seconda nascita, non una rinascita, ma l’opportunità di nascere per la seconda volta fecondati e generati dai nostri Genitori Interiori. Le nostre due polarità maschile e femminile unite nell’integrità della coscienza risvegliata diventano Padre e Madre e formano il nuovo veicolo metafisico attraverso cui possiamo manifestare la nostra anima in tutta la sua bellezza. In questo saremo sostenuti dalle altre posizioni planetarie di cui parleremo nei prossimi articoli.
Se il Sole rappresenta l’Oro ottenuto dalla trasmutazione alchemica, Urano rappresenta la modalità operativa per acquisirlo. U-RA-NO diventa UNO grazie a RA e, come ben sappiamo, RA è una divinità egizia legata al culto del Sole. In parole semplici: è giunta l’ora di far brillare la nostra luce, ben radicarla in noi e diffonderla costantemente nelle azioni quotidiane, lasciandoci meravigliare ad ogni istante dalla bellezza della Vita.
E allora, Buona Vita!
Laura Bottagisio, luglio 2018