Percorrere le vie del Cielo è sempre stato per l’essere umano una sostanziale necessità per poter sintonizzarsi con i ritmi della Terra indissolubilmente connessi a quelli cosmici. Per secoli e millenni le antiche civiltà basavano ogni attività umana su questa perenne ciclicità celeste poiché conoscevano perfettamente le rotte percorse da stelle e pianeti, così come i loro cicli, da quello velocissimo della luna a quello millenario della precessione degli equinozi, a quello ancora più lungo che vede il nostro sistema solare ruotare attorno al centro della galassia.
Gli edifici sacri, e a volte intere città, venivano costruiti in base al movimento del sole e ai moti planetari che costituivano, e ancora costituiscono, la base del divenire. In questo infinito mare cosmico non esiste staticità, tutto è in costante dinamismo, ora come allora. La Terra, e noi con essa, partecipa a questa immutabile danza che crea mondi, differenti nelle dimensioni ma assolutamente identici nella loro essenza, microcosmo e macrocosmo si specchiano uno nell’altro e insieme perpetuano la vita. Noi uomini moderni, imbevuti della più alta tecnologia, abbiamo perduto il piacere di assaporare questo divenire nella sua sostanza, che in ogni caso ci appartiene e fa parte di noi, è nella nostra memoria cellulare, costantemente ci sostiene nelle nostre attività quotidiane, anche se noi non ne abbiamo consapevolezza. A volte avvertiamo un indistinto, profondo e ingiustificato senso di separazione come se fossimo stati abbandonati a noi stessi, in realtà questo accade quando interrompiamo il dialogo e il collegamento con la nostra parte celeste.
Miti, fiabe e leggende non fanno altro che tramandare quelle antiche conoscenze astronomiche, oggi confermate da scienziati e studiosi, che ci collegano al cosmo e ci fanno capire, tramite un linguaggio simbolico e non mentale, quanto noi siamo partecipi di questo costante fluire e di quanto esso viva in noi. stella_maris
Osservando l’incessante movimento dei pianeti entro la griglia zodiacale, possiamo cercare di interpretare il divenire della nostra vita, fisica, psichica, spirituale e dare un senso agli eventi di cui facciamo esperienza. E lo scandire degli anni che determinano il corso di una vita qui sulla Terra è dato dal movimento del Sole lungo l’eclittica dello Zodiaco, la parola Zodiaco è di origine greca e traducibile con ‘Ruota della Vita’. Il Sole percorre l’intero Zodiaco nell’anno solare di 365 giorni, la sequenza dei dodici segni zodiacali che si snoda tra Ariete e Pesci rappresenta dunque la Natura nel suo ciclo annuale dei dodici mesi, dall’osservazione delle caratteristiche della natura nelle sue trasformazioni mensili hanno origine le differenti attribuzioni caratteriali di ciascun segno. L’anno solare, come ogni ciclo, passa attraverso quattro momenti più importanti in questo caso rappresentati da solstizi ed equinozi.

Questi segni che sottolineano il cambio stagionale sono i cardini del ciclo  annuale del Sole e rappresentativi dei Quattro Elementi, Fuoco Aria Acqua e Terra che, procedendo secondo un moto temporale ‘a spirale’ creano la Quintessenza,  Forza Invisibile  che alimenta ogni cosa.I Quattro Elementi si susseguono nella ciclicità stagionale attraverso lo Zodiaco, ogni segno astrologico è collegato a un mese specifico, a uno specifico elemento e a uno dei dodici sensi, sì, perché i sensi dell’uomo sono dodici e in questo momento storico di grandi trasformazioni, occorre divenirne consapevoli per ampliare la nostra percezione. Sarà questa percezione amplificata che ci permetterà di sviluppare altri filamenti del nostro DNA e assecondare così il disegno divino, il Progetto del Grande Architetto che prevede l’evoluzione nostra, del sistema solare e del cosmo tutto cui apparteniamo esattamente come una cellula pulsante di vita appartiene al nostro corpo.

(http://hearthaware.wordpress.com/2012/10/28/il-ruolo-del-dna-nellascensione/ )

L’abbinamento dei dodici segni ai dodici sensi è basato sul principio di ANALOGIA, principio di cui si avvale ogni linguaggio simbolico per interpretare il rapporto tra visibile e invisibile. Nel processo di lettura analogica entrambi gli emisferi cerebrali sono operativi, non prevale né l’intuizione né la ragione ma insieme esse operano per dare corpo e voce a ciò che altrimenti non potrebbe essere spiegato o chiarificato. Vorrei qui sottolineare che questo abbinamento tra segni zodiacali e sensi umani non è riconducibile ad alcuno studioso ma frutto della mia personale esperienza, umana e astrologica.
La Terra è immersa nell’incessante movimento celeste in cui è partecipe come co-protagonista insieme a tutti gli altri Pianeti del sistema solare. Il Sole a sua volta è in relazione con altri sistemi stellari e galassie. Incessante è questa danza che vibra secondo una perfetta ritmicità cosmica. Tutto vibra in questo mare cosmico in cui il vuoto non esiste. Noi, imbevuti di queste frequenze stellari, ne siamo partecipi e, anche se inconsapevolmente, il nostro esistere qui sulla Terra le modella secondo ciò che emaniamo. Distribuire equilibratamente il vortice di energia che la Terra produce nell’arco di tempo del suo doppio movimento di rotazione e rivoluzione attorno al Sole è compito della Luna, che convoglia su di sé la forza vitale solare e saggiamente, come un trasformatore di corrente, la ridistribuisce sulla Terra secondo tempi e modi dettati dai cambi stagionali.

PESCI – LA VISTA

Ed è proprio la Luna, che trova la sua esaltazione nel segno dei Pesci, a rendere questo segno estremamente reattivo agli influssi provenienti dal cosmo. Pesci è l’ultimo segno della sequenza zodiacale e per questo motivo esso ‘si affaccia’ sull’infinito che, se non sappiamo coglierne la bellezza e la magnificenza, può far nascere in noi un senso di inquietudine diffusa e non  motivabile, producendo quelle paure dell’invisibile che si riassumono nella paura della morte in quanto cambiamento certo e definitivo di cui, normalmente, non possiamo prevederne tempi né modi se non in casi estremi in cui interrompiamo volontariamente il filo d’oro e d’argento, cordone ombelicale che mette in collegamento la nostra parte terra e la nostra parte cielo permettendoci l’esperienza terrena. Nel naturale svolgersi del viaggio della nostra vita è previsto un inizio e una fine secondo un moto ‘circolare’ in cui i due estremi si congiungono. Ciò che noi abbiamo perso è la visione precisa del nostro venire alla luce qui nella tridimensionalità e quindi non riusciamo neppure a ‘vedere’ la nostra uscita dalla ruota del tempo terreno. Spesso ciò che non vediamo ci crea inquietudine a volte anche molto profonda, e la paura della morte spesso si traduce nella paura della vita, paura del domani, paura di esprimere la potenza della nostra essenza luminosa che dal nostro centro ci guida e ci nutre. Ora in Pesci sta transitando Nettuno che vi rimarrà fino al 2025 decretando un periodo di grandi cambiamenti, non solo a livello sociale, ma prima di tutto individuale, poiché esso dà voce all’anima e trasforma la nostra visione del mondo.
Ho attribuito il senso della VISTA al segno dei Pesci perché la vista fisica non è più sufficiente alla nostra evoluzione che prevede l’accensione di nuova capacità per sperimentare ciò che viene definita ‘ascensione’, salto quantico che ci rivelerà la nostra natura di esseri multidimensionali e ci permetterà di trascendere in seno alla materia. La vista eterica ci può disvelare i segreti, o ciò finora ritenuti tali, della nostra natura divina, rivelarci che siamo parte di un Tutto e che il Tutto è in noi. Attivandola saremo in grado di ‘vedere’, o percepire meglio, tutti i movimenti energetici, l’aura, gli elementali di natura, le infinite immagini archetipiche e le nostre Guide, i cui colori e forme sono posizionati negli infrarossi e ultravioletti, oltre lo spettro dei colori percepibili dalla vista fisica. Non avremo così più alcun motivo di avere paura, di temere la morte poiché, se in ascolto di noi stessi, avremo la certezza di essere in costante collegamento con la Vita.

ARIETE – SENSO DELL’IO

Ariete, segno di forza e vigore! Quanta energia in questo segno che dà il via alla scansione temporale delle stagioni! Siamo al punto di equilibrio tra luce e ombra, in un momento di tempo sospeso così come avviene all’alba quando le tenebre si dissolvono con l’aurora. Ad ogni equinozio di primavera la Natura riceve un’iniziazione, esce da una fase di non definita ‘identità’ all’apparenza completamente addormentata e silente, per ottemperare al desiderio della Terra di rinnovata vita dove ogni vegetale preme per manifestarsi secondo una forma precisa, una specificità che gli è propria.
01-MiracleNel corpo umano Ariete rappresenta la testa, ed è con quella che ci presentiamo al mondo quando veniamo alla luce, decretando così anche la nostra presenza nell’incessante flusso con cui, di generazione in generazione, la Vita  si garantisce la continuità sulla terra. Il segno dell’Ariete ha quindi in sé il senso d’identità e per noi, esseri umani, il SENSO DELL’IO.  Il mutamento che sta avvenendo ora nel percepire noi stessi, è dovuto principalmente a questo segno in cui da qualche anno sta transitando Urano, pianeta che ci sta letteralmente ‘obbligando’ a fare dei passi di totale revisione di noi stessi poiché molte dinamiche nel rapporto con gli altri non funzionano più, o meglio, producono solo scontri, conflitti e mal comprensioni. Nell’evoluzione della coscienza, Urano in Ariete ci sta traghettando dall’ego all’essenza trasformando completamente il nostro senso dell’Io. Riducendo in frantumi tutti i muri edificati dall’ego per proteggersi da eventuali ‘attacchi nemici’ altrui e convincendolo a deporre le armi dell’aggressività, esso ci apre il varco verso la scoperta di ciò che siamo realmente, alla nostra vera identità finora sconosciuta poiché coperta da innumerevoli strati di antichi e vincolanti condizionamenti. Da guerrieri che combattono lotte fratricide a guerrieri di ‘luce’, questa è la via. Noi siamo essenze di luce in divenire, e il nostro nuovo senso dell’Io ce lo farà ben comprendere e assaporare nella realtà. L.B.