L’ultimo Treno

  È una mattina fresca di settembre, il sole è ancora basso. La stazione è gremita di gente, tutti portano con sé borse e valigie. C’è molta confusione. Sui marciapiedi dei binari, invece, regna il silenzio e l’ordine. Passeggiano svogliatamente tra le persone dei soldati con i cani al guinzaglio.

L’altoparlante annuncia l’arrivo dei treni e invita a mettersi tutti in ordine per salire.

Madre e figlia si trovano sul binario mano nella mano

Ginevra: “Mamma, dove andiamo?”

Mamma: “In una bella città, vedrai”
Ginevra: “ e ci saranno tutti questi bambini?”

Mamma: “ si certo, e anche di più”

Ginevra: “e dovrò andare a scuola?”

Mamma: “Certo! Non puoi restare a casa”

Ginevra: “Ma a me non piace andare a scuola”

Mamma: “ Lo so, neppure a me piace andare a lavorare, però ci vado”

Ginevra: “Ma se non ti piace allora perché ci vai?”

Mamma: “ e perché tu vai a scuola se non ti piace?”

Ginevra (rimane interdetta, dopo un attimo di esitazione): “ Perché mi mandi tu!”

 La mamma sorride

Generale: (urla): “Silenzio!”

Si avvicina un soldato con il cane al guinzaglio e guarda le due donne. La madre si irrigidisce, la figlia sorride al soldato. Lui ha lo sguardo impassibile.

Ginevra: “ Ciao!”

Mamma: “zitta!”

Ginevra: “ Perché?”

Mamma: (a bassa voce): “ Non si parla ai soldati.”

Ginevra: (a bassa voce): “ Perché non si parla ai soldati, mamma?”

Il soldato è sempre vicino a loro, sposta lo sguardo sulla bambina.

 Ginevra: “ ehi! Ti ho detto ciao!”

La mamma tira a sé la bambina e si abbassa alla sua altezza, con tono basso:

“ I soldati non possono parlare, devono obbedire agli ordini. Non disturbarlo.” E riprende la posizione iniziale.

Il Soldato abbassa lo sguardo e piano dice: “ Buongiorno Signorina”

Ginevra (sorride): “ Ciao Soldato”

Mamma( secca) “Ginevra. Stai zitta.”

Il Soldato: “ Ha dormito bene questa notte, signorina?”

La madre è visibilmente agitata, guarda Ginevra sperando che non risponda.

Ginevra: “ Si grazie e Lei Signor Soldato?

 Il soldato rimane sempre fermo al suo posto, tutto intorno c’è molta confusione quindi il soldato, dopo essersi guardato intorno può parlare.

Il Soldato: “ Certamente, Signorina”

Ginevra: “ Ma tu puoi dormire con il tuo cane? Perché la mamma mi lascia dormire con il mio gatto”

Il soldato: “ Certamente signorina”

Ginevra: “ Ma dorme sul tuo letto?”

Il Soldato: “Certamente, Signorina”

Mamma (visibilmente agitata): “ ora lascia stare il Signore che deve lavorare”

Ginevra: “ Ma allora dormi in un letto gigante”

Il soldato: “Certamente, Signorina”

Mamma: “Ginevra dai preparati che tra poco arriva il treno”

Ginevra: ( ignorando la madre) “ Come si chiama il tuo cane?”

Il Soldato: “ il mio cane si chiama Principe”

Ginevra(un po’ pensierosa) “ che strano nome per un cane: Principe”

L’alto parlante invita i nuovi arrivati a sistemarsi nei marciapiedi lungo i binari.

Ginevra: “Vuoi sapere come si chiama il mio gatto?”

Il soldato: “ Certamente, Signorina”

Ginevra: “ Si chiama Polpetta, perché ha sempre fame!”
Mamma: “non credo che al Signore interessi come si chiami il tuo gatto. Ginevra concentrati che tra poco dobbiamo salire.”

Ginevra: “ e tu come ti chiami?”

Il soldato: “Mathias, signorina”

Ginevra: “ Io mi chiamo Gi”

Il soldato (interrompendo la bambina): “ Ginevra, signorina”

Ginevra( sorride) “ Esatto! Ma tu l’hai sentito dalla mamma, eh?”

Il soldato sorride

Ginevra: “ ma a te piace fare il soldato?”

Il soldato: “No, non mi piace”

Ginevra: “neppure a me piace andare a scuola”

Il soldato: “ E perché lei va a scuola se non le piace?

Ginevra guarda sbigottita la mamma. Sono le sue stesse parole

Ginevra: “ perché mi manda la mamma, e a te chi manda?”

Il soldato: “ La mamma”

Ginevra sbigottita per la seconda volta

Ginevra: ( poco convinta) “ Anche a te, bene”

Mamma: “ Ginevra preparati che tra poco arriva il treno.”

Ginevra: “ Mathias, dove andiamo?”

Il soldato: “ Non lo so signorina, in un bel posto presumo”

Si avvicina verso di loro Il Generale che tiene lo sguardo fermo sul giovane soldato.

 Generale: “ Soldato Fischer”

Il Soldato: “ Attenti Generale”

Generale: “ Sono costretto a richiamarLa all’ordine. La smetta immediatamente di parlare con queste due persone.”

Il soldato: “ Chiedevano informazioni, signore”

Generale: “ Non Le è permesso dare alcun tipo di informazioni”

Il soldato: “ Si, signore”

Il generale: “ Le ricordo che ieri a prendere lo stesso treno erano presenti alcuni suoi parenti, già, per fortuna arrivati a destinazione. Se non ricordo male tra loro era presente anche una cugina dell’età di questa”

Il soldato cerca di far tornare indietro il magone che sta cercando di uscire. Il generale se ne accorge e continua

Il soldato: “ Confermo, Signore”

Il Generale: “ Ecco cerchi, dunque, di non rovinare le sorprese ai bambini. Sono tanto curiosi e pieni di interessi. Non sveli il viaggio a questa signorina che avrà tutto il tempo di immaginarsi la nuova meta.”

Il soldato: “Si, signore”

Il Generale: (sorridendo soddisfatto)“ esattamente come la sua cuginetta che ora sarà laggiù a godersi nuovi scenari.”

Il Soldato: “ Intesi signore”

Il Generale: “ Non si faccia più riprendere. La prossima volta la metterò sul treno con i passeggeri”

Il Soldato: “ Si, signore”

Il Generale ritorna tra la folla per rimettere ordine
La mamma guarda Mathias negli occhi, il quale distogli subito lo sguardo.

Ginevra: “ cosa voleva quel Signore, mamma? Perché ha sgridato Mathias?”

Mamma: “ Voleva che ci fosse silenzio. Mathias, che è un bravo ragazzo, ha obbedito”

Ginevra: “ anche io sono brava, mamma”

Mamma: “ si, e visto che lo sei, non devi più parlargli”

Ginevra: “ Ma, mamma ho sentito dal Signore che Mathias potrebbe venire con noi se parla di più”

Mamma: “ Il Signore deve lavorare qui e non venire con noi”

Ginevra: “Mathias, dai vieni anche tu con noi e portati anche Principe”

Il soldato ( dopo aver guardato in giro, sottovoce ) “ Non mi è permesso venire con Voi, signorina”

Ginevra: “ Ma il Signore ha detto che puoi”

Mamma: “Ginevra”

Ginevra: “ allora chiedilo alla tua mamma se puoi salire?”

Il soldato: (sempre sottovoce e guardingo) “ Non posso chiederlo alla mamma, signorina”

Ginevra: “Chiedilo alla mia: tanto è sempre una mamma”

Il soldato: (sottovoce) “ Non posso signorina, mi spiace”

Ginevra: “ Allora lo chiedo io alla mamma: Mamma, può venire Mathias con noi?”

Mamma: “ No, il Signore non può venire con noi. Deve stare qui.”

Ginevra: “ Allora stiamo qui anche noi. Io non voglio più andare via”

Mamma: “dobbiamo andare qui non possiamo più restare”

Ginevra: “ perché non possiamo più restare a casa nostra?”

Mamma: “Perché non abbiamo più una casa. Ne avremo una bella e grande”

Ginevra: “ Ma a me la nostra piace”

Mamma: “ Vedrai l’altra come sarà bella”

Il Soldato: (con attenzione nel guardarsi intorno) “ So che ci sono case tutte colorate. Potrebbe inviarmi un disegno quando sarà là, nella sua nuova casa, signorina”

Mamma (sorridendo): “Grazie”

Ginevra: “ Si, certo te lo manderò gigante”

 L’altoparlante avvisa gli ultimi arrivi delle persone

 Ginevra: “ Mamma, quando arriva il treno?”

Mamma: “ Tra poco”

Ginevra: “Mathias, tu me lo farai un disegno?”

Il soldato: “ certamente signorina”

 Altoparlante avvisa l’arrivo del treno sul binario opposto

 Ginevra: “ Mathias, ma tu sai disegnare?”

Il soldato: “ Certamente, signorina”

Ginevra: “Mathias, mi verrai a trovare quando la tua mamma ti lascerà prendere il treno?”

Il soldato: “Certamente, signorina”

Ginevra: “ rimani vestito da soldato così ti riconosco però”

Il soldato: “ Certamente signorina, ma lei rimanga piccola così la riconoscerò!”

Ginevra: “ Ma io diventerò grande un giorno, non so se mi riconoscerai”

La madre si guarda intorno visibilmente preoccupata. Il generale è in mezzo alla folla.

Il soldato ( si guarda in giro con ansia): “Penso di poterla riconoscere, signorina”

Ginevra sorride
L’alto parlante annuncia l’arrivo del loro treno

Mamma: “ Preparati Ginevra che ora dobbiamo salire”

Ginevra: “ Ma io non voglio andare”

Mamma: (con tono duro): “ Ginevra dobbiamo salire”

Ginevra: ( rassegnata) “ Va bene mamma”

Arriva il treno. I passeggeri vengono fatti salire sui vagoni. È il turno di Ginevra e della madre sotto gli occhi di Mathias. C’è molta confusione tutto intorno

Il soldato ( si guarda in giro sospettoso): “Signorina, sento che da qualche parte il suo gatto ha fame”

Ginevra: (risponde prontamente)“ Davvero?”

Il Soldato: ( pronuncia la frase tutta d’un fiato senza quasi fermarsi) “si, sento miagolio provenire da quella parte, se corresse più forte della luce riuscirebbe a trovarlo”

Ginevra guarda la mamma e la mamma sorride come segno di approvazione

Mamma: (con voce quasi strozzata) “ Ti piace correre vero Ginevra?

Ginevra: Si mamma, moltissimo”

Mamma ( con tutta la dolcezza che possiede) “ Allora dai un bacio gigante alla tua mamma e corri più veloce che puoi, non ti voltare per nessun motivo, anche se il treno passa NON seguirlo.”

Ginevra: ( per un attimo rimane interdetta) “ Ma poi mi lasci sola, mamma”

 La madre non sa cosa dire

Il soldato: ( con tono sicuro)“ ci sarò io con lei Signorina”

 Ginevra guarda la mamma.

Ginevra: “ Mamma, allora posso?”

Mamma: “Si, vai amore mio”

Il soldato (con tono basso e deciso) “Signorina è da quella parte. Rimanga nascosta finché Principe non la troverà. Capito? È importante”

Ginevra: ( decisa) “ Si, uscirò solo se sentirò Principe”

Il Soldato: “ certamente Signorina”

Ginevra guarda la mamma per l’ultima volta e poi corre tra la confusione della stazione nella direzione indicata.

Mamma ( con le lacrime agli occhi): “La prego la protegga”

Il Soldato (quasi tra le lacrime) “ ho lasciato che la mia cuginetta prendesse quel treno, non me lo perdonerò mai.”

Mamma (tra le lacrime) “la faccia vivere”

Il soldato: “Certamente Signora”

La madre sale e il treno parte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esercitazione del 16/04/2016

 

Laura Bottagisio

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