I Colori della Nostra Vita

 

Ricerca Astrologica di   Laura Bottagisio.

 I colori sono la manifestazione più diretta e immediata della Vita. Un mondo in bianco e nero non esiste se non in fotografia e a volte nella nostra dimensione onirica. Noi siamo completamente immersi nel colore, la Natura è prodiga nel presentarcene di sempre nuovi e diversi. A seconda dell’ora, della stagione, delle condizioni climatiche e atmosferiche, mille sfumature colpiscono incessantemente il nostro apparato visivo che le trasforma fino ad arrivare spesso ad influenzare la nostra sfera emotiva. L’uomo ha imparato a riprodurre i colori, dapprima usando proprio ciò che la Natura gli offriva come bacche, erbe, cortecce, radici, e quant’altro,  poi in modo sempre più sofisticato attraverso processi chimici mirati.

   Noi sappiamo distinguere i colori uno dall’altro e ne possiamo percepire anche l’essenza a livello emotivo. Tuttavia non possiamo avere con il colore un’esperienza tattile perché sebbene lo vediamo con gli occhi fisici esso in realtà è immateriale , inafferrabile, incomprimibile. Lo possiamo toccare solo nel momento in cui esso è fissato su un oggetto che ne assume le caratteristiche energetiche. Che cos’è allora il colore se non una vibrazione?

  A questo proposito la scienza ci offre una spiegazione molto precisa e ci insegna che il colore è energia e in quanto tale è radiante e si propaga per onde.

  Il grafico n.1 ci mostra le diverse modalità in cui l’energia si manifesta. Tali diversità dipendono dalle caratteristiche di propagazione dell’onda, cioè dalla sua frequenza e dalla sua lunghezza che sono tra di loro inversamente proporzionali. ( Per ‘frequenza’ si intende la velocità vibratoria, per ‘lunghezza’ lo spazio percorso dall’onda nella durata di un periodo vibratorio e si misura in micron dove 1 micron è pari a 1millesimo di millimetro). Si passa così dalla gravitazione  -energia gravifica e forza coesiva dell’universo dinamico-  che possiede la più alta frequenza vibratoria al secondo e la più corta lunghezza d’onda finora conosciute,  al suono –energia acustica-  che ha il minimo numero di vibrazioni al secondo e la più ampia lunghezza d’onda. Dopo il suono, ultimo gradino dell’immaterialità, l’energia si condensa e……..appare la Vita.

   Il colore è dunque prima di tutto VIBRAZIONE. Nel nostro grafico esso rappresenta la tappa n.4 del cammino dell’energia : la Luce.

  Nello spettro solare visibile la Luce è scomposta in sette colori, come le sette note musicali. La musica dei colori è percepibile dal nostro occhio solo nella misura di un’ottava di vibrazione oltre alla quale ci sono ‘note’ a noi invisibili. Da una parte ci sono i raggi ultra-violetti ‘note’ troppo acute per la retina, dall’altra i raggi infra-rossi ‘note’ troppo gravi.

  Il Rosso, raggio meno rifrangibile e quindi più denso, è il colore che più si avvicina alla manifestazione materiale dell’energia. Astrologicamente il Rosso è collegato a Marte dominatore dell’Ariete, primo segno sia della sequenza zodiacale che di quella stagionale. È quello il momento in cui la forza creativa irrompe nel Manifestato con tutta la sua carica vitale e volontà di espressione.

 Il significato dei colori permane anche nelle nostre tradizioni popolari dove per esempio la ghirlanda che si appende alla porta nel periodo delle feste natalizie è normalmente ornata da fiocchi rossi ad indicare che l’Energia prende forma, si incarna. Nasce Gesù, energia divina rappresentata dal bianco dei paramenti sacerdotali. Il colore invece che accompagna un corpo esanime è il Viola.  Questo è il colore del nastro che orna la corona di fiori quando la Vita abbandona la forma materiale, lo stesso colore dei paramenti nel periodo della Quaresima. La forma si svuota e l’Energia passa ad un diverso piano vibratorio. Noi definiamo morte questo passaggio, ma l’uso dei colori ci dice che si tratta solo di un cambio di vibrazione.  La Santa Pasqua si festeggia sempre la prima domenica dopo il plenilunio del segno dell’Ariete, e la domenica precedente delle Palme, durante la benedizione dell’ulivo i paramenti sono di colore rosso.

 Possiamo quasi affermare che la Ruota della Vita si apre con il Rosso e si chiude con il Viola ricalcando così la sequenza dei colori dello spettro solare.

 Interessante notare che nella tradizione indiana la sequenza si inverte ed il color viola è usato come buon auspicio nelle celebrazioni di ciò che per noi corrisponde al Battesimo, ma sappiamo molto bene che il pensiero orientale considera la vita umana da una prospettiva del tutto opposta alla nostra!.

Grafico n.2

A cerchio possiamo chiudere la sequenza dei colori seguendo la loro valenza vibratoria. Divido questo cerchio cromatico in 12 parti tante quanti sono i segni zodiacali ed i pianeti e colloco i tre colori primari -rosso,  giallo  e blu-  equidistanti tra loro. I colori primari si definiscono tali perché è dalla loro mescolanza che si formano gli altri colori. In qualsiasi numero di spicchi venga suddiviso il cerchio e mantenendo la stessa percentuale aggiuntivo-sottrattiva di colore, i tre colori secondari –verde, arancione, viola-  si collocano all’esatta opposizione dei tre primari. Tra le due serie di colori si instaura così un rapporto di complementarietà. Così il rosso è complementare del verde, il giallo del viola e il blu dell’arancione.

 Nella sua teoria del colori Goethe definisce coppia armonica quella formata da colori che si trovano tra di loro alla distanza di un terzo del cerchio,  come per esempio Rosso-Giallo o Viola-Arancio, che corrisponde astrologicamente all’aspetto di trigono. Altra coppia armonica per Goethe è formata da colori tra loro complementari, per noi equivalente all’aspetto di opposizione. Definisce invece ‘prive di carattere’ le coppie formate da colori adiacenti così come risultano astrologicamente tra due adiacenti segni.

               

 Sarei tentata a questo punto di sovrapporre il cerchio dei colori al cerchio zodiacale partendo dall’Ariete-Rosso. In questo modo i segni primaverili ed estivi  ospiterebbero la sequenza dei colori caldi, ed i segni autunnali ed invernali quella dei colori freddi. Astrologicamente sarebbe corretto dato che al calore del Sole che dà l’impulso ai primi sei segni subentra il freddo saturnino che determina invece le caratteristiche dei segni seguenti. Da ciò risulterebbe però un’attribuzione dei colori ai segni del tutto arbitraria e che non è comunque lo scopo di questa ricerca. Un’altra semplice considerazione ci fa capire quanto sia difficile l’attribuzione astrologica dei colori.

   I primi sei segni dall’Ariete alla Vergine considerati ‘caldi’ perché corrispondenti alle due stagioni primavera ed estate, apoteosi del Sole, sono cosignificanti delle prime sei case astrologiche che si collocano sotto l’orizzonte e che rappresentano il periodo notturno dal tramonto all’alba in cui si evidenziano i colori freddi. Le sei case successive cosignificanti dei segni invernali –dalla Bilancia ai Pesci-  sono sopra l’orizzonte e rappresentano il periodo diurno dall’alba al tramonto. È quello il momento in cui il Sole illumina la Terra e trova il punto del suo massimo splendore nella posizione al MC. Dicono gli addetti ai lavori che il colore più visibile di giorno è il giallo-verde, di sera il verde-azzurro. Il verde, che nella banda cromatica si trova a metà strada, diventa il mediatore tra le due serie di colori calda e fredda.
Questa sovrapposizione di significati ci conferma la difficoltà dell’attribuzione cromatica all’Astrologia. Ma se il nostro quadro astrale ci rappresenta in tutti i nostri livelli esperenziali, da quello fisico più grossolano a quello interiore  più sottile,  così anche i colori possono rappresentarci.
La moda condiziona il nostro modo di esprimerci attraverso i colori, a volte infatti il desiderio di indossare un certo colore non corrisponde ai canoni di ciò che essa in quel momento ci propone. Da qualche anno, per esempio, vedere persone completamente vestite di nero non ci meraviglia più anche se il nero richiama la negazione della luce, il lato oscuro della vita. È questo certamente un segno dei tempi…..
Nella cultura orientale i sette colori dell’iride applicati al corpo umano vengono attribuiti ad altrettanti centri energetici corrispondenti alle sette ghiandole endocrine. Così verticalizzando la banda cromatica  il rosso, colore di più bassa frequenza, corrisponde alle gonadi (testicoli e ovaie), mentre il viola colore di più alta frequenza, corrisponde all’epifisi ghiandola che si trova davanti al cervelletto.
È fatto noto che il rosso accende, il giallo espande , l’azzurro rasserena. Si può essere ‘verdi di rabbia’ o invece ‘vedere la vita in rosa’ come cantava Edith Piaf nella sua celebre canzone. Al di là di questi luoghi comuni esiste un linguaggio cromatico più profondo che diviene essenza di noi stessi e nostro mezzo espressivo di cui spesso non siamo in grado di percepirne né il valore né il significato.

  Anni fa feci un piccolo esperimento. Proposi ad una signora sessantenne che in quel momento soffriva di una grave forma di depressione, di colorare a sua scelta i dodici segni della ruota zodiacale abbinando un colore ad ogni segno. La signora non conosceva la disciplina astrologica e volevo constatare se l’Inconscio, che contiene le radici di entrambi i linguaggi, riuscisse a parlare attraverso i colori. Il risultato fu in questo senso sbalorditivo. La signora colorò il suo segno natale, che nel suo tema ospita anche Mercurio e Saturno, con un marrone molto scuro denunciando così il suo grave malessere psichico, mentre agli altri segni attribuì tutti gli altri colori anche se non in tonalità brillante.

   Chi si occupa di cromoterapia sa che essa si basa sui principi enunciati da Goethe che a ciascun colore attribuisce una specifica caratteristica psicologica.
Possiamo perciò confrontare i due linguaggi – cromatico e astrologico-   e per farlo ci affidiamo allo studio dei temi natali di alcuni pittori e della loro produzione artistica. Ho scelto di mettere a confronto due pittori molto famosi, Vincent Van Gogh e Giorgio Morandi, nella loro personale interpretazione del classico ‘vaso di fiori ’. L’arietino  Van Gogh non poteva che scegliere i girasoli, fiori che seguendo quotidianamente il corso del sole esprimono dichiaratamente il loro carattere solare. Morandi, del segno del Cancro, opta invece per le rose, fiore delicato che ci parla d’amore, tenerezza e dedizione.  Al di là del significato dei fiori e della composizione del quadro, ciò che a noi interessa è come cromaticamente si sono espressi i due pittori.


Vincent Van Gogh
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 Van Gogh esprime la sua solarità attraverso l’uso di colori saturi, forti e decisi,  che rendono i suoi dipinti particolarmente incisivi e carichi di tensione emotiva. Questo quadro è stato realizzato nel 1888. La forza cromatica del dipinto è decisamente conforme al tema natale dove l’elemento fuoco è ben evidenziato.  Oltre al Sole l’Ariete ospita Mercurio al trigono di Luna e Giove in Sagittario.
Giove inserito nel trigono dei due pianeti veloci amplifica la valenza irradiante dell’elemento fuoco. La scelta del colore Giallo sembra in questo quadro l’unica forma possibile in cui incanalare tale forza creativa. Il Giallo in tutte le sue tonalità diventa protagonista assoluto. Gialli sono naturalmente i girasoli, giallo è il vaso, giallo è il piano di appoggio e lo sfondo.

  Gli esperti dicono che ogni colore possiede una sua intima essenza che ne caratterizza la funzione e sono concordi nell’affermare che l’essenza del Giallo richiede di non essere limitata da contorni ma invece di essere irradiata, espandendosi in ogni direzione.
Giocando con i colori, se sul nostro disco cromatico partiamo dal Rosso-Ariete arriviamo al Giallo corrispondente al Leone dove è domiciliato il Sole, stella irriducibile che costantemente irradia la Vita.  Il Giallo è legato alla luce, per sua natura è un colore che non si può scurire,  non esiste un giallo molto scuro perché benché ‘scuro’ esso mantiene sempre la sua lucentezza. Perde di leggerezza e si appesantisce solo quando diventa color oro. ‘Il giallo-oro è l’attributo della potenza dei re  e degli imperatori’, dice Chevalier. La simbologia del colore giallo sembra rappresentativa proprio del Leone..…del Re-leone,  e della casa quinta. Lo stesso Chevalier definisce il Leone simbolo di potenza, di sovranità ma anche del sole, dell’oro e della forza irradiante della luce.  Nel quadro dei Girasoli Van Gogh ha ben espresso la sua Luna in Sagittario in quinta casa  trigono Mercurio in Ariete. Essa infatti recupera sia la sua posizione di trasparenza in Sagittario che quella in Leone su cui batte il suddetto trigono.

 

Giorgio Morandi.

      

  Ben diverso sentimento ci suscita  il vaso di fiori di Giorgio Morandi. Analizziamo dapprima il tema natale. Essendo difficile stabilire se l’ASC cade in Scorpione o Sagittario e di conseguenza se Sole e Mercurio si trovano in casa ottava o in casa nona, non terrò conto di queste posizioni ma solo dei dati certi.

  Il bellissimo trigono tra Sole/Mercurio in Cancro con Marte in Scorpione proietta il terzo angolo alla fine dei Pesci in piena casa quarta che diventa il nostro punto di partenza. La Luna signora della casa quarta in Pesci e del segno solare Cancro si trova in Vergine congiunta Venere e Saturno. E’ in casa nona  ed è molto lesa. Nonostante la nona, casa dei viaggi, sia piena,  Morandi ha viaggiato pochissimo e ha passato la maggior parte della sua vita a Bologna città dove è nato.
La Luna è il pianeta che ha maggiormente influenzato la sua produzione artistica che vede protagonisti anfore, piatti, bicchieri, bottiglie e vasi di fiori, oggetti familiari legati alla più semplice quotidianità. Famose sono infatti le sue nature morte riprodotte con verginea ripetitività resa quasi maniacale dalla quadratura che la Luna riceve da Nettuno. La scelta di dipingere oggetti di casa, tra le mura di casa ci fa capire quanto peso hanno nel suo tema i valori Cancro-casa quarta. La Luna è lesa anche da Marte e Plutone pianeti dell’Ariete che cade anch’esso in quarta casa. Le stoviglie come tema ricorrente sono sempre rappresentate vuote, senza cibo. Giove-cibo, unico pianeta al di sotto dell’orizzonte, è in Aquario trigono a Plutone/Nettuno in Gemelli condizioni che lo rendono più mentale che edonistico.
Morandi non si esprime mai con colori brillanti ma il più delle volte con colori sfumati come se uno stato di lieve depressione lo accompagnasse costantemente. Spesso i colori sono indefiniti e il grigio appare in tutte le sue gradazioni. Tali caratteristiche sono presenti anche nel quadro in questione. Il colore scelto da Morandi per questi fiori è il Rosa che mescolato al grigio diventa rosa antico. Il colore Rosa, così come il Lilla, richiede nel suo carattere intimo di essere sfumato nell’indeterminato. Ed è proprio questa impressione che suscita il dipinto. Le rose quasi si ‘immergono’, ‘sprofondano’ nello sfondo grigio ed il vaso di color grigio-avorio sembra far parte del piano su cui appoggia che è dello stesso colore dei fiori. La composizione sembra essere un corpo unico, la spazialità difficile da percepire. Ma dove non c’è spazio non c’è tempo e lo scorrere della vita diviene quasi immobilità. Il Grigio chiaro è un colore ricorrente nei dipinti dell’artista. 

 Per Hadès la personalità del Grigio chiaro è mentale e si costruisce attorno pareti dalle quali vuole però ardentemente uscire perché vissute come limiti intollerabili. Non sappiamo se questo rispecchia il mondo intimo di Morandi, rispecchia però il suo tema natale che comunque non presenta alcun pianeta nei segni di fuoco.

Pablo Picasso – periodo blu.

            

 Nel corso della vita di un pittore non sempre l’uso degli stessi colori è costante. A volte è limitato ad un certo lasso di tempo e determinato da un particolare transito, come nel caso seguente.
Vengono definiti del Periodo Blu i quadri che Picasso dipinge tra i 20 e i 24 anni. Il Blu per sua essenza richiede di essere irradiato dall’esterno all’interno, più concentrato ai bordi e più diluito man mano che ci si avvicina al centro. Portato all’introversione, è un colore legato alle grandi forze della psiche. Nel cerchio cromatico tenendo sempre come partenza il Rosso-Ariete si arriva al Blu-Sagittario, segno in cui fà la sua prima apparizione Nettuno il pianeta dei grandi spazi interiori.
 Nel tema di Picasso vediamo Nettuno trionfare in casa decima trigono ad Urano in Vergine in casa seconda, aspetto che porta l’artista alla notorietà e al successo economico. Il Periodo Blu che dura solamente tre anni dal 1901 al 1904 inizia in coincidenza con il suicidio di un suo caro amico. In quel periodo Nettuno signore della casa ottava in Pesci transita in undicesima quadrato a Venere in terza e trigono al Sole-Scorpione. Questo tragico fatto pone l’artista davanti al problema della morte, per uno Scorpione cosa quasi scontata! Urano in Vergine elemento concretizzante nel tema viene messo fuori gioco dall’opposizione celeste tra Plutone in Gemelli transitante in undicesima (casa nettuniana) ed Urano in Sagittario (segno nettuniano).

   È per Picasso un periodo di interiorizzazione e di meditazione sulla vita umana e sulle sue sofferenze. È attraverso il Blu che egli sceglie di esprimere le miserie fisiche e psichiche che la condizione umana subisce. Il Blu, significativo delle metamorfosi e delle profondità inesplorate dell’oceano, fissa qui le figure umane che piegate sotto il peso della sofferenza sollecitano in noi un sentimento di pietà. Il Periodo Blu è seguito dal Periodo Rosa che dura un anno e mezzo periodo in cui Nettuno, lasciata la quadratura a Venere, forma un sestile a Saturno in casa decima e si congiunge poi a Marte in Cancro. I toni meno drammatici dei dipinti di questo periodo aprono la strada ad una visione più serena della vita anche se ancora velata di malinconia. È il risalire dal Blu profondo dell’interiorità nettuniana per aprirsi al Rosa come un nuovo punto di partenza.

DALTONISMO

In un lavoro sui colori non poteva mancare un accenno al daltonismo.  L’argomento necessita di una lunga ricerca sia per reperire la quantità di temi necessari a produrre dei dati statistici sia per approfondire la parte medica di cui non ho la preparazione necessaria per poter affrontare. Il daltonismo è una malattia genetica che si manifesta soprattutto negli uomini e di cui le donne possono esserne invece le portatrici sane. Si tratta di un’anomalia della percezione visiva che non permette di riconoscere i due colori Rosso e Verde. La forma più grave –acromatopsia-  produce un’incapacità di vedere le tonalità cromatiche che vengono invece tutte percepite come neutre, acromatiche. Lo stadio iniziale è appunto il daltonismo.
Da un punto di vista astrologico diamo per scontato che nei temi dei daltonici il segno del Toro sia coinvolto in modo significativo. Esso governa l’apparato visivo e ne segnala quindi le eventuali anomalie. A livello fisico infatti il daltonismo è dovuto al mal funzionamento dei cosiddetti ‘coni’ che si trovano raggruppati in un punto specifico della retina molto sensibile chiamato ‘fovea centralis’ o  ‘macchia gialla della retina’. La relazione che tratta Giove-vista esaltato in Toro è stata presentata dalla scuola morpurghiana nel 1981 al congresso di Laveno.
 I primi colori che subiscono un’anomalia della percezione visiva sono dunque il Rosso e il Verde tra loro complementari. Non riuscire a percepire il Rosso ed il Verde significa forse anche non poterli completamente sperimentare a livello emotivo. “Ho cercato di esprimere le terribili passioni umane per mezzo del Rosso e del Verde”  scrive Van Gogh a suo fratello Theo descrivendo un suo quadro.
Per le sue qualità di frequenza e lunghezza d’onda il rosso, come abbiamo visto, è il colore più ‘pesante’ e meno rifrangibile. È il colore che più ci lega alla materia. Nella sua tonalità più forte e brillante ci richiama aggressività, attacco, eccitazione, sangue, forza, potenza, impeto, impulsività, lotta, ma anche difesa e scudo. Sono tutti concetti  analogicamente riconducibili all’Ariete ed a Marte suo battagliero e focoso messaggero che ci infonde la passione e l’ardore per la vita.

  Ben diverse emozioni suscita il verde, colore rinfrescante e rasserenante. Esso richiede di essere rappresentato circoscritto in contorni ben determinati. Gli occorrono dei limiti; sono i limiti che la Bilancia impone all’io-sole dell’Ariete?  Ipotizzando il Rosso in Ariete troviamo infatti il Verde, suo complementare, in Bilancia.
Nel pensiero cinese il Rosso e il Verde rappresentano la coppia Yin/Yang. La dinamica fondamentale che soggiace ad ogni forma vivente si basa sul movimento ritmico delle due valenze alternate di moto centrifugo (rosso-Yang) e di moto centripeto (verde-Yin). La stessa alternanza la ritroviamo nel corpo umano dove lo slancio vitale dell’azione e della combustione (Ariete) è sostituito da una fase di omeostasi, di ricerca di un rinnovato equilibrio (Bilancia). Ed è anche lo stesso meccanismo che controlla il comportamento umano nel complesso rapporto Io/Altri, astrologicamente da ricondurre all’asse Ariete/Bilancia e prima/settima.

 

   Grafico n.7  Temi daltonismo.

             

   Con queste premesse ho guardato il tema di John Dalton affetto da questa anomalia che per primo l’ha studiata e a cui è stato dato il suo nome. Pensavo  di trovare lesioni in Ariete e in Bilancia. L’Ariete ospita un bell’Urano e in Bilancia in quel giorno transita la Luna dal 1° al 13° grado. L’aspetto però più interessante è la netta opposizione tra Marte e Venere, portabandiera dei due segni in questione. Marte e Venere sono in Ariete in congiunzione larga nel tema della Regina Vittoria portatrice sana.  Marte e Venere sono in quadratura tra Toro e Leone nel tema di un giovane uomo nato daltonico.

   Interessante è notare il transito sul tema di Picasso che accompagnò la realizzazione di Guernica, opera che l’artista dipinse completamente in bianco e nero. Era il 1937/38 e in quel periodo Saturno transitava nella prima metà dell’Ariete, opposto a Venere natale in Bilancia e quadrato a Marte natale in Cancro.

  Gli esempi proposti non sono per nulla esaurienti per formulare una qualsiasi ipotesi astrologica sul daltonismo, o forse addirittura sono dovuti esclusivamente al caso. Solamente una ricerca approfondita  ci potrebbe dare una valida risposta.

  Questa relazione termina qui, lascio che la magia dei colori componga nuove trame e che nuovi meravigliosi scenari compaiano davanti a Voi!       
   amore amore amore amore amore amore amore amore amoreLaura Bottagisio

       Relazione presentata  a Stresa, 7 aprile 2002 
Centro Internazionale di Studi Rosmiani
per
La Nave dei Feaci
gruppo di memorie e studi astrologici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Laura Bottagisio

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