di Maria Filippone
Il Sole entra a zero gradi della Bilancia, il 22 Settembre alle ore 22,03. Ormai da qualche giorno la sua posizione è isolata dagli altri pianeti. Già negli ultimi gradi della Vergine ha proseguito in completa solitudine, come il viaggiatore che durante il cammino, mano a mano lascia andare ogni compagnia, ogni pensiero, ogni fardello, ogni certezza, dunque ogni legame con l’esterno ed è finalmente pronto all’iniziazione. Il passaggio del Sole nel segno della Vergine ha permesso ad ognuno di noi un’accurata e attenta elaborazione del proprio percorso, in linea coi valori virginei di comprensione logica. Venere, Marte e Mercurio ancora soggiornano per qualche tempo in questo segno ma il Sole, il direttore d’orchestra, si è ormai spostato nel segno della Bilancia e dà all’avvio all’Equinozio d’Autunno, in una solitudine feconda. Perché a questo mi fa pensare un Sole isolato, ad una identità che deve essere pronta e spoglia da pregiudizi, preconcetti e condizionamenti perché sa che deve seguire il proprio fato: la perdita completa della vecchia identità. I tre pianeti personali, come ho detto, seguono il Sole a ruota, nel segno precedente. E Venere è la reggente del Sole in Bilancia, e una Venere evoluta può senza dubbio rappresentare i valori di “amore – saggezza” puro, perché nella Vergine si rappresenta anche la purezza. Allora quale può essere l’aggancio con il Sole – Io? Forse che l’individualità può evolvere solo attraverso una relazione armonicamente rielaborata e riedita con noi stessi? Può darsi.
Su un piano più sottile è tempo di vedere l’amore nella materia di cui siamo fatti, quello divino che ha permesso l’incarnazione e quello terreno con le limitazioni che porta. Siamo figli del respiro divino che ha preso corpo e limite ma ad esso si collega sempre per somiglianza e risonanza. Il Sole, identità solitaria, dialoga con Venere in uno scambio silenzioso e sotterraneo, certa quindi di essere accolta in ultima battuta, alla fine del suo cammino nella sua antica e originaria dimora, cosicché la speranza di rinascere a nuova vita non sia mai perduta. In questo modo, nonostante la fatica della perdita di certezze, sarà accettabile seguire la direzione di un percorso di rinnovamento che, per quanto impervio, lascia intravedere la luce alla fine del tunnel. Nella natura, la luce lascerà il posto al buio e in noi sarà manifesto il bisogno di interiorità, mentre l’energia solare si spegne. In linea con questo anche la Luna si trova nello Scorpione, segno di rinascita e di trasmutazione, segno nel quale i bisogni ne dovranno emergere rigenerati e migliorati. Gli altri pianeti personali nella Vergine si trovano Nettuno di fronte, ognuno di essi rappresentando un lato della personalità che deve essere trascesa, dalla perdita di confini che Nettuno continua a richiedere. Così osserviamo episodi di follia collettiva raccontati dell’opposizione ormai accaduta di Nettuno a Mercurio e ancora vedremo l’attivazione di Marte e di Venere seguire nel breve termine. Dopo aver perso i limiti cognitivi mercuriali, anche la forza e la speranza potranno vacillare ma, è tutto in divenire, è tutto in mutamento. Nuovi orizzonti si fanno spazio prepotentemente nella nostra vita e attivano nuove risorse con le quali affrontare un mondo che sta franando. E alla fine il Nettuno transpersonale e collettivo, avrà la meglio sul bisogno personale e limitante che recinta gli orizzonti in una sicurezza che ormai non si regge più. Nettuno, già lo dissi, occupa i gradi centrali, quelli dell’esaltazione della Luna. Magari giorno dopo giorno sposta l’attenzione dal singolo al collettivo, perché aiutando e privilegiando il collettivo, il singolo automaticamente sarà salvato. E anche Plutone si associa a questo obiettivo attivando un dharma di lignaggio per ribadire, sottolineandolo che proveniamo da Esseri di Luce, in sintonia con Urano in Ariete e Nodo Nord in Leone. E allora percorriamolo questo percorso nel buio, certi che dall’altra capo troveremo la luce, quella giusta per la quale siamo stati progettati chissà quando e chissà dove. Questo Equinozio, dunque mi sembra proprio voglia attivare quel cambiamento di cui si parla da tempo: la perdita di valori non più in linea con le energie del momento. Ognuno forse incontrerà se stesso, nella propria nudità e sarà pronto alla grande rinascita, oppure sarà spinto dai venti del cambiamento che soffiano dall’esterno. Da ora ha inizio un processo di spoliazione dell’Ego e per i tre mesi dell’Autunno il percorso si compirà gradualmente, affinché al Solstizio d’Inverno la nuova identità sia restituita alla luce dopo aver trovato la propria, nuova, struttura.
Maria Filippone, Settembre 2017
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