di Maria Filippone
Equinozio con mezza Luna, che dai Gemelli richiama il nostro sentire interiore alla mancanza di unità, alle tensioni inevitabili che si manifestano in ogni forma di dualità . Siamo chiamati ad una creatività sperimentalista che vada oltre la necessità di razionalizzare sempre tutto. Il mentale e l’emotivo si trovano a non intendersi affatto e a cercare altre strade per potersi strutturare. Così potremmo essere costretti a passare sopra ad un emotivo schiavo delle formalità e ben oltre un mentale cavilloso, per trovare la quiete in una comprensione dei bisogni aperta al confronto, anche se costa qualche rinuncia. In questo modo forse il mentale non cercherà più di capire a tutti i costi ma potrà trovare nell’essenziale una strada di sintesi. Siamo spinti ad una visione che vada oltre la vecchia forma, siamo chiamati a mollare la spirale dei pensieri che a questa forma sono avvinghiati per ricostituirci nella creatività di una nuova forma, unici, nuovi, magari spaventati ma rinnovati. La ripartenza che il momento dell’Equinozio di Autunno prevede è ben diversa da quella primaverile ed implica una responsabilità maggiore, che là non esisteva. È la responsabilità della scelta, del cosa portare avanti, nel momento della chiusura del ciclo di luce, mettendolo al buio della nostra interiorità affinché possa rinascere nella prossima primavera. Quali semi vogliamo interrare affinché possano vedere poi la luce sotto forma di piantina? Quali progetti, obiettivi, rapporti intendiamo affidare al ciclo autunnale perché li trasformi, li trasmuti o li dissolva? Ecco la scelta a cui siamo chiamati. E quando parliamo di scelta l’attenzione và a Saturno, il grande saggio. Attraverso la sua manifestazione in noi, ci è consentito comprendere e assolvere il nostro karma. Da parecchi mesi, in modo preciso dall’inizio dell’inverno scorso, la prima volta e subito dopo il solstizio di giugno, Saturno si è messo in angolazione di quadratura con Nettuno e l’Equinozio li trova nella fase finale di questo aspetto. Saturno nel Sagittario e Nettuno, ormai da tempo, nei Pesci. Due segni che hanno valenze comuni, ma con terreni diversi. Il Sagittario è il fuoco alimentato dalle proprie convinzioni, è la ricerca continua di altro e altro ancora aspirando all’assoluto, fuoco celeste da cui siamo stati irradiati. Il Pesci è l’assoluto raggiunto nell’unione con l’oceano della vita di cui facciamo parte. Queste due valenze oltre ad essere complementari, sono consequenziali, ossia si deve passare dal raggiungimento delle proprie aspirazioni (Sagittario), prima di poterle integrare nel tutto di cui facciamo parte (Pesci). In ogni caso, queste sono mete da conquistare e la partenza, per tutti noi, prevede un cammino in ascesa. Infatti possiamo notare come può essere facile parlare e non altrettanto portare a compimento, piuttosto che, dire che siamo tutti fratelli e rinchiudere a doppia mandata il nostro cancello. Questi mesi di contatto tra questi due pianeti ci hanno obbligato a considerare e magari pure ad affrontare scelte e angosce che ci trasciniamo da tempo. Abbiamo certamente potuto verificare dove le nostre convinzioni fanno acqua, dove continuiamo ad illuderci, contenendo e arginando l’illusione in confini i cui recinti non reggono più. L’ultimo incontro tra i due è avvenuto verso il 10 Settembre, dunque la ripartenza sancita dal ciclo autunnale trova Saturno in moto diretto e già contrassegnato dal messaggio nettuniano. Vale a dire che a questo punto le scelte (Saturno) devono essere già state stabilite in noi, in modo che possiamo proseguire il nostro cammino di crescita con energie nuove. È tempo davvero di interiorità, è tempo di vista che và dal dentro al fuori. È tempo di riequilibrio di una forma – materia che, fecondata dai semi selezionati, si affidi al nuovo ciclo senza infrastrutture mentali, curiosa semplicemente di rigenerarsi e rinascere. Continueremo ad avere domande senza risposte, sogni nuovi da realizzare, ricerche senza fine, ma questo fà parte del gioco della vita e, forse, a Nettuno piacendo, potremo farlo con una marcia in più, perché saremo entrati in contatto con la guida interiore che attraverso la sua energia si manifesta in ognuno di noi.

Maria Filippone   – mariafil@libero.it

 

 

 

 

30 Settembre 2016