L’ELEMENTO  FUOCO

FUOCO, cosa evoca questa parola? Evoca un’immagine di forza, ardore,  calore, evoca energia che può purificare o distruggere, luce che può illuminare ma anche abbagliare. Può indicare la passione che irrompe inaspettata come un fulmine e vincola le nostre emozioni o l’anelito spirituale che  sottilmente alimenta il nostro vibrante desiderio di riconnessione con l’Uno. Di mille e mille immagini si può rivestire questa parola descrittiva di un’Essenza che ha in sé il grande potere di portare la Conoscenza. Questa Essenza nella lingua italiana viene chiamata FUOCO, parola che contiene il suono delle ultime due vocali, quelle dal tono più basso, e che sembra ‘chiudersi in sé’ per entrare nel nucleo profondo di  questo Elemento, ma prima ancora produce un soffio nel pronunciare la lettera Effe che ci rende noto come questo sia un Elemento proiettivo che dona e, grazie all’aria, espande la sua energia.

 

È con il Fuoco che inizia la sequenza degli elementi, sia nella Ruota Zodiacale con il segno dell’Ariete, sia in quella dei Quattro Punti Cardinali con la direzione dell’Est da cui sorge il Sole e tutti gli altri corpi celesti, pianeti e stelle, sia infine in quella alchemica già dalla prima operazione. Il Fuoco è quindi l’elemento di ogni inizio.
Alchimia, astronomia e astrologia studiano e descrivono lo stesso processo vitale e non sono altro che tre sfaccettature interpretative di un unico divenire  dell’energia che continuamente passa da uno stato di densità, in cui prende un nome e un’identità ben precisa, ad uno stato di pura essenza.  Queste tre vie si intersecano una nell’altra, ognuna può essere percorsa secondo diverse modalità e diversi piani di coscienza, e ognuna  descrive l’eterno processo di come il Verbo si fa carne per poi ritornare ad essere Luce secondo un continuo movimento evolutivo  in cui l’elemento fuoco lo sorregge e lo alimenta.
Ogni cosa per poter passare dallo stato eterico allo stato materico necessita del principio igneo affinché si inneschi  quel processo formativo che dia quindi forma e struttura  alla sua vibrazione.
È il fuoco che attiva il divenire ed è sempre il fuoco che vivifica la forma quando essa, ormai ben solidificata e strutturata, avverte cedimento o immobilismo precludendosi la sua evoluzione.
Secondo Paracelso, grande alchimista e astrologo, la vita è un processo di combustione per cui dire di non poter bruciare è come affermare di non poter vivere e viceversa, il non sentirsi vitali significa non avere a disposizione quel fuoco necessario che ci permette di bruciare energie per compiere le azioni di ogni giorno e realizzare quindi tutte le nostre potenzialità latenti.
Le fasi del processo alchemico sono sottolineate dalla regolazione del fuoco che si basa anche sui colori e sulle stagioni, fuoco vivo/primavera, fuoco dolce/estate, fuoco moderato/autunno, fuoco a tepore costante/inverno. Il fuoco è quindi l’elemento determinante che sottostà e accompagna ogni trasformazione fino alla trasmutazione finale e definitiva dalla quale non si può tornare indietro ma solo e semplicemente cominciare un nuovo processo, un nuovo ciclo.
L’onda del nostro divenire non è altro che l’esatta riproduzione in scala ridotta di questo movimento ciclico che si perpetua in tutto l’ universo  e che si rispecchia nel tutto, in ogni cosa. Questo è ciò che avviene anche nelle situazioni della nostra vita e prima ancora nel nostro corpo fisico e corpi sottili, ogni cosa diviene secondo questa ciclicità che si traduce poi in manifestazione vivente.
Nella nostra fisicità è il sangue che ci garantisce la presenza costante del fuoco poiché a lui è legato per affinità energetica, il suo colore rosso è proprio quello attribuito a questo elemento. La funzione del sangue è fondamentale alla nostra sopravvivenza poiché grazie al flusso sanguigno che ritmicamente irrora ogni più piccola parte del nostro corpo, tutte le cellule vengono sia alimentate che ripulite dalle tossine rilasciate  dai vari processi metabolici che incessantemente avvengono in noi. Astrologicamente il sangue è riconducibile a Marte, il pianeta rosso, che nella simbologia zodiacale lo vede governatore del segno dell’Ariete.

Triade dei segni di Fuoco.  Ariete – Leone – Sagittario
Ed è proprio l’Ariete in quanto primo segno della triade di fuoco, che apre la strada alla manifestazione tangibile di un’onda, dà inizio alla vita e ‘accende’ ogni forma vivente.
Inserendo la Ruota Zodiacale nel disco cromatico, i tre segni di fuoco si sovrappongono ai tre colori primari, Ariete/rosso, Leone/giallo, Sagittario/blu. Questo ci può far ben  comprendere quanto sia diversa la qualità con cui questo elemento si presenta nei suoi tre passaggi.
Nell’Ariete il fuoco divampa improvviso. È un fuoco che tutto può stravolgere nell’impeto stesso con cui si manifesta, pieno di ardimento e di forza proiettiva è capace di aprirsi un varco nelle tenebre e lottare per portare la vita diventando  il Guerriero che strenuamente la difende. Difficilmente si può controllare perché suo desiderio è mai indietreggiare ma procedere per creare nuove forme viventi. Il suo slancio però dura poco e come all’improvviso compare, così all’improvviso il suo bagliore si spegne. Ma la Scintilla di vita resa manifesta dall’ardore del fuoco dell’Ariete viene fissata e portata avanti dal Leone.
Il fuoco del Leone brucia in modo costante come in un braciere sempre ben alimentato e l’energia che produce sembra essere un’eterna e inesauribile fonte di vita. Il Guerriero irruente lascia il posto al Re che comanda, signore del mondo e del tempo. Al sovrano compete la vita dei sudditi ai quali garantire la vita. Giallo è il colore di questo fuoco che diventa oro brillante quando il dominio sugli altri si trasforma in abbondanza di doni.
Ed è in Sagittario che il fuoco si fa più sottile e interiore. È una fiamma azzurrina che brucia e purifica le ombre ancora celate nel cuore che non permettono di avvicinarsi all’unica verità, essenza di ogni forma di vita. Al Re si sostituisce il Maestro che  guida verso mete sconosciute ancora da scoprire e si fa portavoce di mondi lontani.
Astrologia, astronomia e alchimia si compenetrano e ciò che simbolicamente accomuna tutte e tre all’elemento Fuoco è l’Aurora. Essa rappresenta quel momento particolare in cui non è più notte e non è ancora giorno, essa divide il buio dalla luce e al tempo stesso li unisce. Colore dell’aurora è il rosso acceso, il colore di ogni inizio, ed è con una semplice frase che si può riassumere l’evoluzione dell’elemento fuoco che in noi dimora e che trasforma l’identità dell’ego in un’identità più profonda, intimamente immersa nell’Identità del Tutto:
‘Caro amico, con il cuore in mano ti affido le mie spade e ti volto le spalle per aspettare insieme l’alba di un nuovo giorno”.

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Laura Bottagisio

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