L’universo è vivente, nulla vi è di statico, tutto diviene secondo un preciso disegno di cui ne è l’artista la Cosmica Coscienza, energia creatrice che di civiltà in civiltà assume nomi differenti adattandosi al tempo e al luogo in cui i diversi popoli prendono la loro collocazione terrena. Nominare questo Principio immutabile, che osservando e sperimentando se stesso diviene, è per noi esseri umani assolutamente necessario per agire e fluire secondo la sua onda creatrice, e per non sentirsi da Lui separati. I nomi che hanno racchiuso questo Principio nascono dalla pura sostanza cosmica che si condensa in un Suono, un suono sacro. Il comandamento ‘non nominare il nome di Dio invano’ da questo deriva. Ogni nome che attribuiamo alla Coscienza Creativa è sacro e ci appartiene poiché diventa materico attraverso un suono che ci attraversa, ci ispira e a cui diamo forma. Sintonizzandoci sulla sua frequenza entriamo in collegamento diretto con l’energia cosmica del Logos Solare. Ogni pianeta, stella, asteroide e galassia di questa energia vibra e da essa si lascia condurre, tutto è roteante attorno ad un asse centrale, sprigiona l’energia che gli è propria e che si accorpa con quella degli altri producendo la vita. Questo modello è universale, percorre l’universo di cui noi siamo parte integrante e integrata, noi siamo l’uni-verso e verso-l’Uno tendiamo. Tutto è Uno alimentato da questo principio d’Amore cosmico divino.
Ogni cosa vivente ha dunque il suo asse centrale e portante, la Terra, pianeta madre su cui noi abitiamo, ruota attorno al Sole ma prima di tutto ruota attorno al suo asse inclinato rispetto all’equatore celeste di circa 23°. Anche noi abbiamo il nostro asse che ci permette di assumere la postura eretta e, allargando le braccia, possiamo formare una croce, la croce dell’esistenza il cui centro è il nostro cuore. Quando il nostro cuore si apre all’amore, ci colleghiamo empaticamente al cuore di chi ci sta vicino e al cuore stesso della Terra, in quell’istante preciso siamo in comunione con il Centro dei Centri, con la Sorgente da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna: la Coscienza Cosmica Divina.
Essere al centro di se stessi significa aver compreso che la separazione e il senso di solitudine che poi ne deriva, è solo il prodotto dell’azione mentale che asseconda i meccanismi dell’ego personale e lo rende gonfio di sé nell’illusione di essere unico, di essere il primo, di aver sbaragliato gli avversari ed essere il vincitore su tutti, ma questa è pura illusione! L’ego ci rende separati dal Sé, Fonte creativa del Logos Solare. Tutto il lavoro che stiamo facendo in questo grande momento storico di evoluzione terrestre e planetaria, a cui abbiamo ampiamente aderito quando abbiamo scelto di nascere ora, è lo spostare l’ago della bilancia sempre più al centro, cercando costantemente il punto di equilibrio, un equilibrio in divenire! È come trovare l’arco più prossimo al punto di gravità nel movimento del pendolo, e in quell’arco agire.
Il nostro cuore è fonte di luce, così come lo è il cuore della Terra nucleo igneo che costantemente sprigiona fuoco vitale e alimenta la vita sotto e sopra la sua superficie, e anche il cuore della Galassia è un cuore pulsante che dà il ritmo all’evoluzione di stelle e pianeti. Istantaneamente possiamo entrare in questo suo respiro ogniqualvolta ci posizioniamo nel nostro centro, e ancora più facilmente quando un pianeta crea un allineamento tra la Terra e il Centro Galattico diventando ponte tra i due. La Luna lo crea ogni 28 giorni, il Sole una volta all’anno il 19 dicembre, poco prima delle festività natalizie, Giove ogni 12 anni, e via via fino a Plutone pianeta ai confini del sistema solare che lo forma ogni 250 anni circa. L’ultimo allineamento tra Terra, Plutone e Centro Galattico è avvenuto nel 2006 e ha aperto definitivamente il cancello di questa via maestra, da questo portale attivatosi con il grande allineamento del 2012, possiamo ora comodamente ricevere ogni informazione che dal cosmo giunge se solo ci sintonizziamo sulla giusta frequenza mentale, che non è quella che opera per l’ego ma quella che si attiva alla presenza del Sé, la frequenza del cuore.
Ma come fare per porsi in ascolto di quest’armoniosa sinfonia cosmica?
I nostri cinque sensi fisici non sono sufficienti a percepire questa ‘impalpabile Sostanza’ e occorre che noi attiviamo sia la loro controparte eterica, sia tutti e dodici i sensi di cui siamo a disposizione e che fanno parte delle nostre abilità percettive sebbene forse ancora addormentate. La favola della Bella Addormentata può dispiegarsi nel suo reale significato, e il bacio del Principe che la risveglia non è altro che il nostro desiderio e la nostra volontà di aprirci a queste nuove o rinnovate capacità. Abbiamo visto in precedenza come Ariete, primo segno della sequenza zodiacale, sia il Senso dell’Io, proseguendo ora nella Ruota troviamo Toro e Gemelli. Questa è la triade di segni, Ariete Toro e Gemelli, che accompagnano la primavera, prima stagione che ci introduce nello spazio-tempo terrestre. Di cosa ha necessità un essere che qui viene alla luce? Egli ha bisogno di nutrirsi e di percepire lo spazio che gli è attorno, ecco quindi che a Toro ho attribuito il senso del Gusto e a Gemelli il senso dell’Udito. Queste sono due funzioni assolutamente necessarie, non solo per la sopravvivenza, ma soprattutto per il radicamento nella tangibile realtà che crea tutte le opportunità all’Io di crescere e svilupparsi nella sua specificità.
TORO – IL GUSTO
L’alimentazione è ciò che ci permette di crescere e svilupparci nel corpo in cui abbiamo scelto di incarnarci. Il nostro fisico contiene tutte le memorie preziosamente conservate in ogni sua più piccola cellula, è quindi scrigno e contenitore di antiche gesta che ci appartengono e che abbiamo lasciato in sospeso nel momento in cui siamo tornati alla dimora celeste. Cibandoci dei frutti di Madre Terra ridiamo vita al nostro passato, sia esso legato ai talenti, sia quello da riportare nel giusto equilibrio e dal quale spesso noi rifuggiamo. Attraverso il cibo entriamo sempre più in contatto con la nostra fisicità e abbiamo modo così di ancorarci e radicarci nel ruolo che abbiamo scelto per ottemperare al compito da svolgere come anime incarnate sulla Terra. Gustare la vita è ciò che ci aiuta ad assumerci la piena responsabilità di noi stessi, e sentire fisicamente il sapore del cibo è il primo passo per entrare in sintonia con il nostro destino, o in distonia quando per esempio ci alimentiamo di cibo-spazzatura. Mille sono i aromi, mille le loro sfumature che si sviluppano da alcuni sapori fondamentali quali il dolce, l’amaro, il salato, l’acidulo e poi ancora, speziato, piccante, ma anche liquido, denso, amalgamato poiché il sapore differisce anche per la consistenza del cibo. Ogni alimento di cui ci cibiamo viene dalla Terra che ci nutre con amore e senza mai risparmiarsi, produce spontaneamente le erbe che contengono principi attivi per guarire le nostre paure, la fatica fisica e le ferite emotive. Il sapore amaro di alcune erbe medicinali va a ripulirci da tossine accumulate per ‘amarezze’ vissute a livello emotivo che vanno ad immagazzinarsi a livello epatico, oppure il sapore un po’ acidulo del limone va a rendere alcalino il nostro ph se reso acido da pensieri, appunto, ‘acidi’ o da alimenti che lo rendono tale. Questi piccolissimi esempi ci inducono a considerare quanto il gusto ci renda più partecipi e presenti alle sensazioni ed emozioni che il corpo ci invia poiché ne solletica la nascita. Assaporare la vita è indicativo del fatto di aver superato il karma, di aver riequilibrato quelle memorie che ci legano a un passato di sofferenza e di conflitto. Aver sciolto tali catene ci rende liberi di gustare ogni cosa, un cibo, un pensiero, un paesaggio, una persona amica, un moto dell’anima, nella costante presenza di noi stessi e in piena sintonia con la nostra fisicità.
GEMELLI – SENSO dell’UDITO
L’organo che ci permette di udire gli stimoli che ci raggiungono dal mondo è l’orecchio, altamente complesso e finemente diviso in interno medio ed esterno, esso crea tre passaggi a cui deve sottostare ogni tipo di rumore per poter arrivare al cervello ed essere identificato. L’udito è il primo dei cinque sensi fisici a svilupparsi nel feto e a permettere il contatto con l’esterno, non poteva quindi che essere collegato a Gemelli, primo segno d’Aria nella sequenza zodiacale, governato da Mercurio-il-messaggero e addetto proprio alla comunicazione istantanea con l’esterno, non ancora filtrata da pregiudizi o sovrastrutture mentali. Nell’immediatezza percettiva del mondo esterno, l’udito bypassa la mente e ci pone a contatto diretto con ciò che ci circonda e, a seconda del tipo di rumore che ci raggiunge, siamo in grado di interpretare le condizioni in cui ci troviamo in quel preciso momento. I rumori della natura sono suoni armonici che rilassano i ‘muscoli’ del nostro mondo emotivo, il canto melodioso degli uccelli, il fruscio delle fronde accarezzate dal vento o il ritmico fluire delle onde, sono tutti rumori che ci aprono alla bellezza e ci procurano un benessere che si diffonde in noi come un elisir di lunga vita. Al contrario, il rumore stridente di un treno che frena in stazione o le sirene spiegate di un’ambulanza, oltre a infastidirci, colpiscono il nostro campo energetico come saette o lance acuminate e ci creano disagio, senso di paura e di allarme.
L’altra importantissima funzione dell’udito è quella che ci permette di comunicare con gli altri in un dialogo… che a volte diventa monologo quando parliamo ma il nostro orecchio ‘non vuole sentire’! ‘Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire’, saggio proverbio popolare che ci insegna come il saper ascoltare sia fondamentale in un rapporto di comprensione di chi ci sta vicino e con cui condividere le nostre esperienze. Il glifo di Gemelli ben lo illustra, rappresentato con due linee verticali collegate tra loro.
Saper ascoltare è un’arte e spesso è cosa rara. Non si possono ascoltare le parole di un altro se in quel momento ci si occupa del suo abbigliamento o se si pensa già alla risposta da dare o ancora se ci si chiede se quello che si sta ascoltando sia degno di nota. Queste possono essere disposizioni d’animo legittime ma solo dopo aver ascoltato le parole dell’altro nel preciso istante in cui esse vengono pronunciate. Ascoltare è un atto d’amore totale e istintivo nel quale una persona si dà tutta alla parola di un’altra, rendendosi accessibile e soggetta a quella parola. Laura Bottagisio