di Maria Filippone.
L’opposizione tra Marte in Leone e Plutone in Aquario si verifica ogni due anni, quindi potrebbe essere un aspetto astrologico a cui siamo abituati ma non è questo il caso; intanto si verifica con l’ingresso definitivo di Plutone in Aquario che è accaduto recentemente e poi capita durante un anello di sosta di Marte, tra inizio Leone e Cancro e questo non è così frequente. Non mi dilungo su quando si è verificato in precedenza, perché non intendo fare collegamenti storici. La mia esperienza personale, in materia di Astrologia, mi permette di affermare che questo periodo è eccezionale e unico per le sue caratteristiche.
Facendo un passo indietro, accenno brevemente all’ingresso di Plutone in Aquario, su cui si stanno spendendo fiumi di parole, essendo un avvenimento epocale e se ne parla con dovizia di particolari ovunque; perciò, non mi soffermo oltre, se non per esprimere un concetto che per me è fondamentale.
Plutone in Aquario ci rimane per 20 anni e avremo modo di comprenderlo solo vivendo, vuoi per la natura del pianeta che è sotterraneo, vuoi perché parliamo di un cambio epocale che, come accennato, si verifica in un tempo lungo.
Vorrei però mettere l’accento sul fatto che, secondo il mio modo di vedere le cose, i pianeti transpersonali quali Plutone, appunto, possono comunicare con noi solo attraverso i collegamenti/aspetti con i pianeti personali. Ed ecco che qui si inserisce Marte in Leone, che si pone come confronto individuale al Dio delle ombre.
Se analizziamo il passaggio di Marte in Leone per i fatti suoi, diremo che il pianeta dell’azione (Marte) in Leone trova terreno fertile per il suo istinto ad agire, per cui, banalmente è un tempo in cui ci è difficile frenare le reazioni, per qualunque evento di lesa maestà leonina. Senza il confronto / scontro di Plutone, si ridurrebbe a qualche reazione esagerata, spot, senza un vero scopo evolutivo per l’umanità. Ben diversa è l’azione di Marte che interpreta, rispecchiando l’accaduto, nello sguardo profondo e cupo di Plutone.
Non si tratta più solo di un’offesa passeggera, si tratta piuttosto di riaprire ferite che riprendono forza e chiedono riscatto o meglio chiedono il recupero di una dignità martoriata. Marte, alimentato da Plutone, non è più solo una forza cieca e sorda che spinge alla vendetta ma, diventa una questione di vita o di morte, essendo Plutone signore dell’Ade appunto. Questo passaggio pretende che ognuno combatta per i propri principi indiscutibili, quelli in cui crede e quelli da cui trae il senso della propria vita, soprattutto quelli che risiedono nel mondo delle ombre, perché accantonati, rinnegati, sconfitti e relegati nel dimenticatoio, serbatoio di rabbia e di frustrazioni. Recuperare la dignità leonina del nostro valore e mettere la forza attiva e positiva di Marte al suo servizio, sarà compito indispensabile di ognuno. L’alternativa sarà la rinuncia, la resa definitiva, l’esilio del Re. Molto significativo, che questo aspetto si verifichi durante il Solstizio invernale, quando le giornate riprendono ad allungarsi, a conferma che la luce sta vincendo sulle tenebre. Analizzando i principi del Leone e di Marte, viene automatico pensare che la forza (Marte) si deve esprimere con dignità (Leone) pena la perdita della stessa. Il dirimpettaio Plutone provvede a boicottare ogni azione, che non rispetti gli ideali superiori, a cui l’Aquario evoluto corrisponde. Per questa ragione, mi aspetto che un agire alimentato dall’Ego, per fini
utilitaristici, opportunistici o menzogneri, sia immediatamente messo alla luce.
Assisteremo dunque a evidenze, magari scomode ma necessarie, perché la battaglia di Marte in Leone può essere impegnativa ma non può essere rimandata in questo frangente. Possiamo anche andare a testa bassa, contro tutto quello che, dentro, ci turba e ci disturba, ma otterremo solo di combattere contro noi stessi e di esaurire le nostre forze anche in termini fisici.
Le ombre non si combattono, come nella mitologia le teste dell’Idra ricrescono se si tagliano, bisogna cauterizzarle, ossia usare il fuoco della sacralità per sconfiggerle ma, prima di tutto, bisogna affrontarle a viso aperto, a testa alta, con la dignità ritrovata di chi, avendo avuto il coraggio di guardare i propri demoni, può dar loro degna sepoltura.
Mi aspetto grandi cose da questo Solstizio, mi immagino davvero che ognuno ritrovi e riattivi i propri talenti, potati da convinzioni tossiche che derivano dai vari condizionamenti.
Mi immagino una parola rivestita dai principi della verità del Mercurio in Sagittario, che occupa la sede di Giove e si fa forza di un sapere che si stacca dai dogmi. Mi immagino che il biquintile tra Sole e Urano attivi il miglioramento di individui cresciuti e maturati, al meglio del potenziale di serietà capricornina ed infine mi immagino una minuziosa elaborazione del nostro emotivo più babbano, da Luna in Vergine, cavillosa e sterile perché timorosa, affinché i nostri bisogni emergano ripuliti e scevri da convinzioni limitanti. Insomma mi immagino il mondo a cui, secondo me, il passaggio di Plutone in Aquario dovrebbe portare: i più grandi ideali rappresentati dal segno, fecondati da un mondo che mette come priorità il benessere dell’Umanità, che può nascere solo da individui che finalmente alimentano e affermano il meglio di sé.
Maria Filippone- mariafil@libero.it