Alle 4,29 ora italiana del 22 Dicembre, il Sole entra nel segno del Capricorno e inizia la stagione invernale. Il grafico redatto per Roma mostra una particolare configurazione: lo Zodiaco, diviso esattamente a metà. L’Ascendente al 21^ grado dello Scorpione, infatti, coincide con la Venere nello stesso grado, di fronte ad un Urano che si trova  al 20^ grado del Toro. Gli appassionati di Astrologia comprenderanno, certamente, la straordinarietà del fatto.

Dunque, questa rinascita che il Sol Invictus richiede, in questo momento assume delle colorazioni a tinte forti. Sembra proprio che siamo chiamati ad affrontare le nostre ombre a spada tratta. Non possiamo più rimandare, quanto, nella nostra interiorità dimora, poiché urla da molto tempo per essere ascoltato. Dobbiamo rinascere si legge qua e là ed entriamo nelle dinamiche tanto care alla nostra cultura cattolica, legate all’atmosfera natalizia fatta di tanti, buoni propositi, avvalorati spesso, solo, da tante belle parole. Astrologicamente, ritengo, che questo Solstizio non si accontenti delle solite, blande intenzioni, è giunto il tempo di essere coerenti con noi stessi, certo, ma soprattutto, allo spirito immortale che alberga in noi. Quello che è dentro è conseguente a quello che è fuori, allo stesso modo, come, quello che è in alto è uguale a quello che è in basso. Interiorità ed esteriorità si compenetrano e si scontrano, laddove non c’è coerenza ed etica. Lo Zodiaco diviso in due svela le nostre divisioni, le nostre profonde lacerazioni, le nostre spaccature, le crepe da cui la luminosità crescente dovrà uscire come manifestazione di questa Nuova Era. La rinascita che prospetta questo Solstizio è un miglioramento di qualità superiore, una rigenerazione di chi, avendo toccato il fondo, risale con una coscienza di sé, risanata dalle infrastrutture che la tenevano prigioniera. Guardare con amore le nostre imperfezioni è la guarigione dai nostri tormenti ed estendere questa magia nel guardare l’altro, allo stesso modo, è il raggiungimento di un ideale, da cui siamo pervasi, quando siamo al meglio di noi. È chiaro che il senso di separazione si farà sentire molto forte, laddove invece dell’amore c’è il giudizio, la critica, la frustrazione e tutto quanto non ci piace di noi e nell’altro. Ma il gioco, sta proprio nel riconoscere la specularità dell’ombra, che ci tocca e ci turba, proprio perché vive, prima di tutto dentro di noi. La Venere, dea della bellezza, dell’armonia e dell’amore è portatrice di buoni auspici, purché consoni alla risonanza del dio Urano con cui si confronta. Non possiamo dimenticare che, nella mitologia, Venere nasce dall’evirazione di Urano a simboleggiare una terribile separazione dal Padre – cielo (Urano) che può essere colmata solo dall’amore per l’altro. Il coraggio di essere autentici, sarà l’armatura con cui potremo procedere nel corso di questi tre mesi di recupero della luminosità. Autentici come chi, investito di un compito di cui si è fatto portatore, ne riconosce l’importanza e la grandezza e si impegna a procedere nel perseguimento dell’obiettivo, con animo generoso e impavido perché, finalmente si sente ispirato dall’alto.

Buon Solstizio a NOI!!!

Maria Filippone, 21 Dicembre 2023
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